Otto anni, due promozioni, la B sfiorata nel Centenario. La famiglia Gatti ha lasciato un segno importante sul Piacenza
Marco e Stefano hanno ceduto tutte le loro quote (il 70%) a Roberto Pighi che ora diventa il proprietario unico del club. Tutto nacque al campo Calamari, a Siena si poteva cambiare la storia. I derby vinti rimagono la fotografia più bella. Fotostory
Si arriva così a questa ultima stagione. L’ibrido nato in estate figlio di un “vorrei ma non posso però devo”, il rapporto che si è ridotto ai minimi termini con parte della tifoseria per il caso Cacia e la conseguente serata contro il Carpi dello scorso autunno che portarono alle dimissioni di Marco Gatti da presidente.
Scelta non voluta e infatti rientrata dopo una manciata di giorni. Poi è arrivato il Coronavirus che promette di picchiare duro anche sull’economia, la stanchezza si è fatta largo tra i due fratelli Marco e Stefano, così si giunge all’epilogo.
Le quote sono state cedute a titolo gratuito - segno di gran classe a cui aggiungere una sponsorizzazione da quasi 750mila euro per i prossimi tre anni - a Roberto Pighi che raccoglie ora un testimone bollente in un periodo molto difficile.
Poteva finire diversamente? Sì, o almeno questa è la nostra impressione in una città che vive sempre (troppo) di ricordi e fatica a guardare in faccia la realtà dei fatti. Il nostro ringraziamento alla famiglia Gatti perciò è totale.