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Piacenza Calcio

Marco Scianò: «Ci adeguiamo, difficile dire quale sia la scelta giusta. Auspico collaborazione tra i club»

Il direttore generale del Piacenza: «Abbiamo molte persone e giocatori nel basso lodigiano e gli siamo vicini, ai tifosi di quella zona dico che siamo orgogliosi di averli come supporter. I recuperi? Programma gravoso, le società si aiutino a vicenda»

Mazda cx30 nuova-2«Permettetemi di esprimere innanzitutto un pensiero per tutti i nostri collaboratori e tifosi che vivono nel basso lodigiano e stanno affrontando un periodo difficilissimo, la quarantena per definizione limita le libertà personali e gli siamo vicini». E’ la prima cosa che ci dice Marco Scianò, direttore generale del Piacenza Calcio, che subito dopo aggiunge: «Tra dirigenti, allenatori, giocatori delle giovanili e collaboratori a vario titolo ci sono circa 60-70 persone che lavorano con noi e vivono in quelle zone, a questi aggiungo i numerosi tifosi biancorossi del basso lodigiano. E’ un momento in cui addirittura vengono discriminati perché abitano nella zona rossa colpita dal coronavirus, ecco, voglio dire che la società Piacenza Calcio è davvero orgogliosa di averli come tifosi, dai presidenti Marco e Stefano Gatti al vicepresidente Roberto Pighi».

Il discorso scivola inevitabilmente sul rinvio di Piacenza-FeralpiSalo in programma sabato, con questo stop salgono a 13 le partite che gli emiliani dovranno recuperare in poco più di 40 giorni visto che rimane ferma la chiusura della stagione regolare il 26 aprile. «Diventa gravoso recuperare tutte queste partite in così poco tempo - spiega Scianò - ma è altrettanto chiaro che ci si sta muovendo in un quadro molto complesso di emergenza, in particolare in tre regioni che danno le squadre ai Gironi A e B. Ci adeguiamo a questa decisione del resto è difficile dire che cosa sia giusto o sbagliato fare. La Lega ha scelto una linea divisa in tre punti: precauzione massima visto anche quanto successo alla Pianese, volontà di non privare i tifosi dello spettacolo quindi lasciando come “extrema ratio” la scelta di giocare a porte chiuse e, infine, non allungare il calendario».

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