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Piacenza Calcio

Andrea Lussardi, Massimo Ferrari e Paolo Giordani: «Grazie Piacenza, è stata un'avventura davvero straordinaria»

Il vice di Franzini e i due preparatori, dei portieri e atletico, salutano la piazza. Anche lo staff tecnico ha formalmente rescisso con il club

In questa pazza stagione c’è anche una squadra che ha sempre lavorato nell’ombra negli ultimi anni, ottenendo risultati importanti, a cui vanno resi merito e applausi. Si tratta dello staff tecnico del Piacenza Calcio, i collaboratori sul campo di Arnaldo Franzini ai quali va dato atto di lavorato benissimo e anche per loro, come per il tecnico di Vernasca, si è chiuso un ciclo importante. Si tratta del vice Andrea Lussardi, del preparatore atletico Paolo Giordani e del preparatore dei portieri Max Ferrari.

Massimo Ferrari, eclettico preparatore dei portieri, piacentino doc e quindi particolarmente commosso all’atto dei saluti. «E’ stata una fiaba meravigliosa e la nostra vittoria è stata quella di aver riportato 10mila persone allo stadio. Quando alleni in città come Modena, Reggio o Parma è tutto più semplice perché parti da una base ampia, Piacenza invece è molto più selettiva, tuttavia se trovi le chiavi poi i piacentini ti danno cose che gli altri tifosi non sono in grado di fare. Noi abbiamo toccato le corde giuste, peccato sia finita con una sconfitta a Siena e Trapani, ma la bellezza della stagione rimane intatta. Ringrazio i tifosi, tutti i dirigenti dal primo all’ultimo, la proprietà dei fratelli Gatti e Pighi, i collaboratori, i ragazzi della sede e tutti quelli che hanno lavorato con noi in questi anni o ci hanno sostenuto. Tutti, meno un giocatore, però il nome lo faccio e me lo tengo per me».
Ferrari poi va oltre: «Personalmente mi rimane l’orgoglio di aver contribuito alle due promozioni in Serie C prima col Pro e poi col Piacenza, adesso auguro al club biancorosso di riuscire a trasformare in progetto la sua nuova idea e tra noi non sarà un vero addio perché ho proposto alla dirigenza lo sviluppo di un progetto con risvolti sociali. Concludo con un augurio al Piacenza Calcio e al calcio piacentino in generale, la mia speranza è che il calcio ponga le basi sul settore giovanile mettendo a disposizione dei tecnici le giuste risorse di materiale e sostentamento. Il lavoro svolto nelle fasce basse è fondamentale e le società devono investire sui bravi tecnici con compensi adeguati all’impegno altrimenti il calcio si spegnerà e non per colpa del Covid».

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«Avevo già fatto il vice per un anno al Fanfulla - spiega Lussardi - ma l’avventura al Piacenza è stata qualcosa di completamente diverso perché, in fin dei conti, ho 28 anni di cui 16 passati in via Gorra quindi potete capire bene il mio coinvolgimento emotivo. E’ stata una bellissima esperienza e ringrazio tutti i tifosi, li saluto calorosamente, lo stesso pensiero lo rivolgo alla società, ai fratelli Gatti che mi hanno dato questa bellissima opportunità, alla dirigenza cioè Pighi e Sciano, mentre un grazie particolare lo rivolgo al team manager Roberto Gregori. Al Piacenza è stata un’esperienza bellissima, quando mi sono trovato a dover smettere di giocare a calcio non è stato facile capire cosa fare e dove andare, mi hanno preso come team manager e poi il Franzo, che non aveva mai avuto un secondo, mi ha chiesto di fargli da spalla. E’ venuto naturale dirgli di sì e nel cuore porterò sempre la stagione 2018/2019, è stata una cavalcata emozionante che si è conclusa purtroppo in malo modo. Questa, invece, è stata un’annata brutta perché si è chiusa senza la possibilità di salutarsi fisicamente con i giocatori e non mi era mai capitata una cosa del genere. E’ stato “strano” però ringrazio tutti perché, personalmente, ho anche trovato una strada».

Saluti che arrivano ovviamente anche da Paolo Giordani, preparatore atletico degli ultimi due anni. «Il primo saluto è per la dirigenza, il secondo è per i tifosi e in particolare per i ragazzi della curva. E’ stato bello vedere lo stadio pieno nelle ultime partite della stagione 2018/2019, quella in cui ci hanno defraudati della promozione in B, l’unico rammarico è che Piacenza è una città che spesso non abbraccia in toto la squadra: in quella stagione è successo solo contro l’Entella, l’Olbia, a Siena e nelle due gare interne ai playoff. E’ stata comunque un’esperienza davvero bellissima, non ha mai pianto tanto come in quel famoso sabato di Siena. Nel Piacenza ho trovato una famiglia bellissima che ha addirittura condiviso con me un percorso di crescita, abbraccio i fratelli Gatti, la dirigenza con Scianò in testa, il team manager Roberto Gregori e alla fine non posso permettere che la sconfitta di Siena inquini il mio pensiero su questo bellissimo percorso. Quel sabato forse ha cambiato la carriera di tutti noi ma le emozioni della stagione rimangono intatte».

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