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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Piacenza - Giacomo Sciacca: «Parma forte, ma la vittoria contro il Como ci ha dato entusiasmo»

Il giovane difensore biancorosso è andato in rete domenica scorsa: «La mia stagione somiglia un po' a quella del Piacenza, sono partito in sordina, poi con il lavoro quotidiano e la fiducia del mister mi sono ritagliato il mio spazio»

Quest’anno tante presenze e una considerazione sempre crescente nelle gerarchie di Franzini. Non male per un ragazzo di 21 anni.

«A 21 anni sei un giovane, ma non puoi più definirti un giovanissimo. Sei più che altro un mezzo adulto ed è lecito che la gente cominci ad aspettarsi qualcosa da te».

Una delle cose che ti mancava era il gol. Sembrava una specie d’incantesimo, con traverse, portieri ispirati e sfortuna ad allontanarti dalla rete. Cosa strana soprattutto perché sei sempre stato bravo a crearti le condizioni per segnare. Invece domenica, contro il Como, il gol è finalmente arrivato…

«La sfortuna non esiste. Quest’anno avrei potuto essere più cattivo sotto porta. Domenica scorsa, invece, mi è capitata sui piedi una palla semplice, ma era più concentrato e sono riuscito a segnare. Non che le altre volte non fossi concentrato, ma diciamo che avendo sempre giocato da centrale difensivo non ero abituato a rimanere freddo in quei momenti».

Già perché tu sei nato da centrale difensivo, poi quest’anno hai conosciuto la consacrazione da terzino. Qual è il ruolo che preferisci?

«Non ho preferenze per il ruolo. Giocando da terzino ho imparato ad apprezzare questa collocazione in campo. Io nasco centrale, è vero, però penso di avere caratteristiche per fare bene anche sull’esterno. Poi quest’anno mi è capitato anche di giocare nei tre di difesa e non mi è dispiaciuto».

Giacomo Sciacca rimarrà al Piacenza anche la prossima stagione?

«Se si venissero a creare le condizioni per rimanere, lo farei volentieri. So che la società ha manifestato interesse in tal senso anche con il mio procuratore e questo mi fa piacere. Piacenza è una piazza storica, in più mi ha rilanciato perché arrivavo da un anno in cui avevo giocato poco. Quindi vedremo, adesso è ancora presto per dirlo: non sappiamo con certezza neanche quale categoria faremo».

Il pubblico di Piacenza ha dimostrato, durante le partite di cartello, di avere buone potenzialità anche a livello numerico. Come mai durante l’anno si è rimasti molto lontani dall’affluenza registrata contro Como e Cremonese?

«L’approccio al campionato è stato quello di una matricola che avrebbe dovuto lottare per la salvezza. Ed è logico che questo abbia generato meno affluenza rispetto a piazze come Alessandria e Cremonese che invece avevano come obiettivo dichiarato la serie B. Le partite di cartello e i derby, poi, sono un discorso a parte. L’anno prossimo, quindi, speriamo di poter lottare per qualcosa di più importante. Fermo restando che i tifosi ci hanno sempre seguito e sostenuto».

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