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Piacenza Calcio

Lavoro doppio, motivazioni e ritorno al 3-5-2. Così il Piacenza vuole svoltare a Ravenna

Doppie sedute di allenamento tutta settimana per ritrovare brillantezza e ovattare la squadra dalle polemiche. Franzini dovrà lavorare anche sulla testa dei giocatori e il ritorno al 3-5-2 può dare maggiori certezze perché il calendario a febbraio è in salita

Non è la prima volta che Franzini attraversa un periodo nero, era successo il primo anno di Serie C con 5 gare senza vittoria, poi la svolta la diede il derby vinto contro la Cremonese e da lì iniziò una striscia di 7 successi consecutivi. Era successo anche lo scorso anno con 4 pareggi in 5 gare tra metà gennaio e metà febbraio ma da marzo si cambiò marcia con 10 vittorie in 11 gare. Il calendario di febbraio non è favorevole: tre trasferte a Ravenna, Carpi e Vicenza e un match interno contro la Samb. Da qui passa la svolta dei biancorossi chiamati a mantenersi tra la quarta e la sesta posizione in chiave playoff.

MODULO
Alla fine il tanto contestato 3-5-2 è forse l’unico in grado di garantire determinati risultati. Il 4-4-2 visto contro il Cesena ha il pregio di poter mettere insieme diverse soluzione, le due punte di ruolo (Paponi e Polidori) insieme a Sestu, Cattaneo e i tre under, però ci vuole tempo perché i meccanismi non si trovano nello spazio di pochi giorni e il tempo nel calcio non è il miglior amico dei risultati. Franzini stesso alla vigilia del match di domenica scorsa ha lasciato intendere come non sia possibile tornare al 4-3-3 («non abbiamo nessuno di ruolo a sinistra») e il modulo con il trequartista è in soffitta da tempo. Stando così le cose si presuppone un ritorno alla difesa a tre con Sestu in appoggio a Paponi là davanti, la manovra diventa poco fluida e piuttosto prevedibile ma rimane l’impianto con cui il Piacenza ha fatto vedere le cose migliori: i successi contro Carpi, Vicenza e SudTirol sono arrivati in questo modo.

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