Il Piacenza si aggrappa al ritorno di Cristiano Scazzola

Lo ha già fatto una volta e adesso la speranza è che si ripeta, anche se i contenuti sono piuttosto differenti. La prima domenica di ottobre ha portato all’esonero di Manuel Scalise, tecnico emergente arrivato a giugno per dare un gioco al Piacenza, ma caduto ben presto sotto i colpi di una rosa che comunque presenta molte lacune (è la peggior difesa della Serie C intera) e in 6 partite ha raccolto la miseria di 2 punti (peggiore in assoluto nelle sessanta di categoria).
La trasferta contro il San Giuliano ha portato al ribaltone in via Gorra, via Scalise (ufficiale) e ci si prepara al ritorno di Scazzola che sarà ufficializzato nelle prossime ore, non troppe visto che mercoledì si torna in campo contro la Pro Vercelli in Coppa e domenica al Garilli arriva la Juventus. Insomma, non c’è tempo da perdere. Scazzola torna perché è ancora sotto contratto col Piacenza, l'addio del maggio scorso, infatti, fu in fondo un esonero addolcito e mai chiarito fino in fondo da ambo le parti.

L’esonero di Scalise è maturato nell’immediato post partita, una riunione veloce dei soci e dirigenti hanno portato a buttare a mare il progetto avviato a inizio estate: lo stesso Scalise ha detto pochi giorni fa «mi hanno chiamato per far giocare la squadra con un baricentro più alto», tradotto: giocare meglio. Le due cose, però, vanno di pari passo e per avviare questo progetto - già tentato con Manzo - occorre anche mettere a disposizione una rosa che sia in grado di sviluppare questa idea. Il Piacenza, a oggi, appare incompleto: indebolito in difesa, con molti doppioni a centrocampo e alcune scommesse in attacco, ad esempio il rilancio di Morra.