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Il Piacenza piomba su Pelizzoli. Le pagelle

Un’indiscrezione rimbalza nelle ultime ore: il Piacenza sta cercando con insistenza il portiere Ivan Pelizzoli. Le parti si sono viste in settimana e l’affare è possibile, anche se rimangono alcuni dettagli da limare per perfezionare l’accordo. Il...

Un’indiscrezione rimbalza nelle ultime ore: il Piacenza sta cercando con insistenza il portiere Ivan Pelizzoli. Le parti si sono viste in settimana e l’affare è possibile, anche se rimangono alcuni dettagli da limare per perfezionare l’accordo. Il giocatore, svincolato, darebbe una notevole iniezione di esperienza nel ruolo, considerando la notevole carriera maturata tra serie A e serie B, con la ciliegina delle 2 presenze con la maglia della Nazionale Azzurra. L’affare potrebbe concretizzarsi già nella prossima settimana. Si attendono sviluppi.

Mentre fuori serpeggiano le notizie di mercato, in sala interviste l’umore non è dei migliori in casa Piacenza dopo la sconfitta contro la Giana Erminio. Quello che brucia è il gol subito in pieno recupero dopo una gara sostanzialmente da pareggio: «Abbiamo sofferto nel primo tempo dove la Giana ha avuto la meglio sotto il piano del palleggio - analizza Arnaldo Franzini - pur contando anche noi due occasioni clamorose, come le hanno avute loro. Il cambio di modulo? Ho cercato più densità a metà campo e infatti si è sofferto di meno. Così facendo abbiamo perso punti di riferimento, ma ci sono partite nelle quali non ci si può permettere di giocare sempre allo stesso modo». Poi il tecnico di Vernasca punzecchia l’ambiente: «L’ho sempre detto, anche quando volavamo, che questa squadra doveva salvarsi. Lo ripeto ora. Ci sono corazzate che stanno 4-5 punti dietro di noi in classifica. Da adesso, pertanto, bisogna andare a giocare con l’elmetto per prenderci i punti che servono a mantenere la categoria». Sul gol Miori non è stato irreprensibile: «L’impressione che ho avuto è quella di un gol evitabile. Lui certamente non è dei più fortunati, perché nel primo tempo ha fatto due interventi importanti».
Alessandro Cazzamalli, uno dei leader dello spogliatoio, difende il compagno di squadra: «Fino al gol era l’unico in campo a essere positivo. Mi è spiaciuto per i cori contro di lui a fine gara, per cui chiedo ai tifosi di avere pazienza e di darci una mano in questo momento». E poi aggiunge: «La Giana è stata più brava di noi. Non abbiamo fatto la nostra migliore partita, siamo mancati in alcuni particolari ed è venuta meno la nostra mentalità».
Antonio Pergreffi crede che la sconfitta sia immeritata: «Hanno interpretato al meglio il loro gioco. Nel secondo tempo abbiamo creato diverse azioni da gol, purtroppo però non siamo riusciti a portare a casa un pareggio che era il risultato più giusto».

Minimizza, invece, il presidente Marco Gatti che analizza serenamente la sconfitta: «Questo è il calcio, due minuti prima potevamo segnare noi con Franchi e poi abbiamo preso gol. E’ stata una bella partita, con una grande prestazione da parte di entrambe le squadre anche se la Giana ha avuto maggiore possesso palla a centrocampo». Ben più rabbuiato, invece, il presidente onorario Stefano Gatti: «Mio fratello è troppo buono. Non mi è piaciuta la prestazione della squadra, soprattutto a centrocampo dove avremmo avuto bisogno di più dinamismo».
Dimostra grande sportività il mister della Giana Erminio, Cesare Albè, che commenta così:«Una partita aperta, con occasioni da una parte e dall’altra. Mi sono piaciuti i miei, siamo una squadra che tende a giocare sempre. Abbiamo costretto l’allenatore del Piacenza, che è bravissimo, a cambiare assetto perché evidentemente li stavamo mettendo in difficoltà. Potevano vincere loro e potevamo vincere noi, alla fine ha avuto il sopravvento la squadra alla quale è girato a favore un episodio fortunato».
Marcello Astorri

LE PAGELLE DI MARCELLO ASTORRI

Miori 5,5: nel primo tempo fa due paratone su Lella e Chierello. Poi nel finale prende un gol decisamente evitabile. In pratica, è capace di tutto e il contrario di tutto. Stavolta l’errore non è clamoroso, ma purtroppo c’è e pesa tanto.
Sciacca 5,5: nella prima parte di gara soffre molto, poi nella ripresa viene spostato più avanti ma non riesce mai rendersi pericoloso. Dal 26’ st Di Cecco 5,5: entra per dare maggiore spinta rispetto al compagno, ma non si vedono grossi cambiamenti.
Silva 6: Bruno e Lella sono clienti non certo dei più mansueti. A conti fatti hanno un’occasione ciascuno, ma per il resto vengono tutto sommato controllati a dovere.
Pergreffi 6: è uno dei più positivi per temperamento. Non esita negli anticipi e sulle palle alte non balbetta.
Agostinone 6: calcia i piazzati e lo fa con parabole tagliate e spesso pericolose. Parte benino, poi si perde in una coltre di fumo.
Saber 6,5: prende l’ennesima traversa, salva un gol sulla linea di porta. E’ letteralmente ovunque. Peccato per il giallo che lo costringerà allo stop nel derby col Pro.
Taugourdeau 5,5: sottotono, meno incisivo del solito. Allarga bene il gioco con un paio di lanci dei suoi, ma per il resto è una presenza stranamente labile.
Cazzamalli 5,5: sempre un grattacapo (per gli avversari) quando sale in area sulle palle in attive, ma è in giornata nì in mediana dove patisce il possesso palla veloce degli avversari. Quando ha la palla, soffre il pressing.
Matteassi 5,5: sbaglia con più frequenza del solito. Nel primo tempo va vicino alla rete, ma sono più le volte dove viene disinnescato dalla difesa. Dal 1’ st Abbate 6: non rischia, gioca con giudizio.
Razzitti 5,5: deve ingaggiare una dura lotta, senza esclusione di colpi, con il suo marcatore e l’arbitro lo prende un po’ di punta. A scapito di un inizio incoraggiante, nella ripresa lo si vede solo per il gioco falloso. Dal 36’ st Franchi s.v.
Titone 6: sembra voglia spaccare il mondo e in effetti, soprattutto all’inizio, la Giana si accorge della sua presenza. Un paio di guizzi buoni nella prima parte di gara, un bello scambio con Franchi nella ripresa. Prova sufficiente.

All. Franzini 6: giusta intuizione il cambio di modulo in quel momento della gara, una mossa che deve essergli costata molto visto che fino ad ora non aveva mai avuto bisogno di rinunciare al suo 4-3-3. La beffa finale penalizza la squadra in modo eccessivo.

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