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Il Piacenza ha scelto l'allenatore: con Scazzola è addio, arriva l'esordiente Manuel Scalise

Il tecnico ligure rescinderà il contratto nel fine settimana. Il club prenderà l'allenatore "scommessa" della Caronnese, con 66 panchine nei Dilettanti e di cui la metà in Eccellenza tra Borgo San Donnino e Club Milano. E' una scommessa del ds Scianò. Perché non puntare su un ex come Maccoppi?

Sono sempre di più le certezze che portano al nome di Manuel Scalise, classe 1981, sulla prossima panchina del Piacenza. Ormai è certo che il divorzio con Scazzola sarà consumato nel weekend, da capire solo in che modo ci si saluterà (visto che il tecnico ha un accordo firmato fino al 2023) ma il fatto che sia proprio l’allenatore a voler andare lascia intendere una risoluzione consensuale del contratto. Una soluzione “amichevole” perché il Piacenza ha dato tanto a Scazzola, rilanciandolo, il mister di Loano ha ricambiato con due anni positivi nei biancorossi: prima una salvezza e poi i playoff.
Da lunedì quindi si aprirà la ricerca di un tecnico, le bocche in via Gorra sono decisamente cucite ma anche qui, il fatto che si parli insistentemente dell’arrivo di Scalise lascia pochi dubbi e spazio nullo alle ipotesi. L’allenatore è senz’altro in cima alla lista del ds Scianò e l’accordo si chiuderà nella prossima settimana, ma il nome di Scalise è senza ombra di dubbio una scommessa forte, scommessa che il Piacenza aveva già perso quando prese Manzo nel 2020 (finì con la squadra penultima a gennaio e l’esonero del mister) anche se, in quel caso, la squadra era totalmente diversa. A favore di Scalise ci sono età, idee e condivisione del progetto. Contro c’è il curriculum: 66 panchine solo nei Dilettanti, di cui 33 addirittura in Eccellenza con Borgo San Donnino e Club Milano (società con cui il Piacenza ha strettissime relazioni) mentre nell’ultima stagione ha allenato in Serie D la Caronnese arrivando alle soglie della zona playoff - ma senza centrarli - dopo essere stato risucchiato nella zona retrocessione a gennaio. Insomma, un profilo che è una scommessa fatta e finita, che potrebbe andare bene, ma potrebbe anche costare l’ennesimo ribaltone di metà stagione: è vero il Piacenza parte con la sola ambizione di crescere tuttavia la piazza esige comunque campionato lineare e senza troppi sussulti. Starà a Scalise dimostrarlo.

Occorre però capire anche se questo è il momento più opportuno per scommesse di questo genere oppure, ad esempio, se non sia il momento di rilanciare il brand Piacenza magari cercando un ex biancorosso come ad esempio Stefano Maccoppi, impegnato nel campionato bulgaro che finirà in questo mesee con un’esperienza, un carisma e una immagine decisamente positive e trascinanti per il pubblico piacentino. Ovviamente quest’ultimo nome è solo una suggestione, nel senso che di contatti non ne sono stati avviati, ma potrebbe essere una strada alternativa e più percorribile come lo sarebbe quella di cercare di riportate, finalmente, gli ex biancorossi dentro al Piacenza da cui ormai sono lontani da troppi anni.

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