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Il Piacenza al lavoro: si mira alla terza vittoria

C’era grande apprensione in casa Piacenza e tutti aspettavano di conoscere l’entità dell’infortunio capitato venerdì scorso a Carmine Marrazzo. Il capocannoniere del campionato cammina già senza l’ausilio delle stampelle, e il responso...

C’era grande apprensione in casa Piacenza e tutti aspettavano di conoscere l’entità dell’infortunio capitato venerdì scorso a Carmine Marrazzo. Il capocannoniere del campionato cammina già senza l’ausilio delle stampelle, e il responso dell’ecografia ha evidenzianto uno stiramento e non, invece, uno strappo come si temeva all'inizio. La speranza è quella di poter recuperare quanto prima l’attaccante per poi disputare il rush finale del campionato con tutti gli effettivi a disposizione. Già, il campionato. Si sa che ormai il primo posto è off-limit, tuttavia ci sono ancora otto partite da giocare e una stagione da nobilitare.

SECONDO POSTO – Il secondo posto è un piazzamento di valore e lo sarebbe a prescindere dal fatto che valga la promozione o meno. Un secondo posto, considerato il fatto che il Piacenza dei fratelli Gatti è una matricola (discorsi sul blasone della maglia a parte), non potrebbe essere mai e poi mai etichettato come un fallimento. Certo, l’obiettivo massimo era la promozione, però considerato che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, il progetto societario è spalmato sulla durata di tre stagioni, salire in serie C già da quest’anno sarebbe stato un bruciare le tappe, un di più. Ricordiamoci poi dei play-off. In serie D non valgono necessariamente la promozione, tuttavia stabiliscono la graduatoria di merito per i ripescaggi e storia insegna che le squadre in cima a questa graduatoria hanno discrete possibilità di essere aggregate alla categoria superiore. Il Piacenza ha tutte le possibilità, ora che la serenità sembra essersi ristabilita, di togliersi qualche buona soddisfazione.

CALENDARIO – Il calendario del resto è favorevole: prossime due giornate contro squadre di bassa classifica (trasferta ad Alzano e in casa contro il Darfo Boario). Poi verranno le trasferte pericolose contro Pro Sesto, Inveruno e Olginatese con in mezzo il big match del Garilli contro il Pontisola, però arrivare – qualora le prossime due gare dovessero dire bene – da un filotto di quattro vittorie consecutive darebbe un quid di motivazioni e autostima in più ai biancorossi e un pizzico di entusiasmo ad un ambiente depresso.

SCOPRIRE – Senza dimenticare che un finale di stagione come questo lascerebbe spazio anche a qualche piccolo esperimento. D’altronde la Juniores biancorossa ha disputato una stagione favolosa, riesce quindi difficile immaginare che nell’intera rosa non ci sia nemmeno un giovane di valore da far esordire in prima squadra. La prossima annata del resto molto si baserà sul saper scegliere i giovani giusti da innestare in un’intelaiatura collaudata, ragion per cui sarebbe preferibile puntare forte su eventuali talenti cresciuti “in casa”; prima di tutto lo sarebbe per un discorso di valorizzazione del patrimonio societario, e poi perché è un vantaggio conoscere perfettamente caratteristiche, limiti e potenzialità di chi si manda in campo.

MERCATO – Cercasi giovani di qualità quindi ma nessuna rivoluzione. La sensazione è che il Piacenza, qualora dovesse rifare la D, non farà rivoluzioni ma piuttosto baderà a fare acquisti mirati. In tal senso l’obiettivo prioritario, oltre ai giovani, sarebbe un centrocampista di grande qualità per rinforzare una mediana muscolosa, ma con poche idee raffinate. Senza contare la lacuna, che si è fatta sentire, di non avere nessun tiratore di calci piazzati né tiratore da fuori. Le idee di base insomma potrebbero essere queste, fermo restando che molto dipenderà dalla scelta della guida tecnica che, qualora il finale di stagione dovesse essere positivo, potrebbe essere affidata nuovamente a William Viali.
Marcello Astorri

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