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Gatti replica a Pighi: «Costi uguali per Piacenza e Lpr»

Cena di Natale, nel locale L’Altro Village, con volti sorridenti e distesi in casa Piacenza Calcio. Il club biancorosso ha riunito staff tecnico, giocatori, dirigenti, collaboratori e stampa per gli auguri natalizi a conclusione di un 2016 davvero...

Cena di Natale, nel locale L’Altro Village, con volti sorridenti e distesi in casa Piacenza Calcio. Il club biancorosso ha riunito staff tecnico, giocatori, dirigenti, collaboratori e stampa per gli auguri natalizi a conclusione di un 2016 davvero eccezionale, iniziato con la promozione dalla Serie D alla Lega Pro (con il record di 96 punti) e passato per una prima parte di campionato in cui si ritrova quinto in classifica e dunque a buon punto nel percorso salvezza.
Il più sorridente di tutti è ovviamente il presidente Stefano Gatti, che fa gli onori di casa e ne approfitta per rispondere - senza voler innescare una polemica - al numero uno dell’Lpr Volley, Roberto Pighi, che qualche giorno fa l’aveva citato in un’intervista. Per capire la natura dell’intervento di Stefano Gatti bisogna però riavvolgere il nastro e andare alle sue esternazioni rilasciate alla vigilia della trasferta di Livorno, quando si era detto «stufo di continuare a pagare delle multe» - con riferimento ai mille euro affibbiati dalla Lega Pro per l’accensione di un fumogeno, ndr - e pronto «a lasciare tutto per tornare nella pallavolo» aggiungendo «spenderei meno e non avrei tutti questi problemi».
In un’intervista successiva Roberto Pighi, AD di Lpr Volley, aveva detto: «Permettetemi una battuta e consideratela come tale: i conti li so fare bene, sono sempre stati il mio campo. Comprendo la sua delusione e mi spiace davvero, ma se vuole fare cambio di ruoli io sono pronto: economicamente è come se gli regalassi una Ferrari ma ne risparmiassi altre due».

BUDGET IDENTICI - Simpatica ma ferma la risposta di Stefano Gatti: «Detta così sembra che non sappiamo fare i conti, perciò la battuta di Pighi merita una replica. Innanzitutto partiamo dalla base, cioè il fatto che il volley è uno sport dilettantistico mentre il calcio è professionistico e qui c’è la prima grande differenza a livello contributivo: noi paghiamo il 120 per cento di quoziente contributivo su ogni contratto perciò, un giocatore che guadagna 45mila euro a stagione, al Piacenza in realtà costa 111 mila. Poi c’è la fideiussione: per noi è bancaria da 350 mila euro per il volley è 150 mila euro. Una squadra di volley è formata da dieci o undici giocatori, quella di calcio da ventidue quindi gli stipendi da pagare, oltre a essere il doppio a livello contributivo, sono il doppio anche a livello numerico; infine c’è il fatto che la nostra stagione va da luglio a maggio e conta oltre 40 partite. Detto questo - prosegue Gatti snocciolando numeri - potremmo parlare del settore giovanile: noi dobbiamo partecipare a cinque campionati nazionali e il costo minimo per allestire un settore giovanile è di 300mila euro a stagione. Insomma tutto questo per dire - conclude Gatti - che il budget del Piacenza Calcio e dell’Lpr Volley alla fine si equivalgono e le due Ferrari, Roberto Pighi, direi proprio che non le risparmia se facciamo cambio di ruolo».

GRAN 2016 - Poi Stefano Gatti allarga ulteriormente il sorriso e traccia un bilancio del 2016 partendo dallo sfogo della scorsa settimana. «La mia è stata un’esternazione relativa alle multe, la famiglia Gatti è e rimarrà al timone della società, chiedo solo ai tifosi di aiutarci e intervenire per prevenire e fermare situazioni che possono portare a una multa oppure alla chiusura dello stadio perché, ricordo, siamo in diffida e rischiamo di giocare a porte a chiuse se dovesse capitare qualcosa di più grave di un semplice fumogeno acceso. Stiamo ottenendo dei risultati importanti, non complichiamoci la vita da soli. Sono molto orgoglioso dell’anno che si sta chiudendo, abbiamo stravinto col record di punti la Serie D e siamo quinti in classifica in Lega Pro, vuol dire che stiamo lavorando bene. Il mercato? Difesa e centrocampo sono a posto così - conclude il patron - davanti prenderemo un esterno perché Titone è andato via e cerchiamo anche una punta centrale, ma senza fretta, a gennaio si apre un mondo nuovo sul mercato quindi è inutile accelerare i tempi oggi».

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