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Di Maio: «Questo Piacenza ora è più concreto»

In casa Piacenza è davvero dura scampare alle strigliate del colonnello De Paola. Ne sa qualcosa Alessandro Di Maio, difensore biancorosso, che a quanto pare è stato bersaglio di una delle sfuriate del tecnico calabrese: «Sono uno di quelli che ha...

In casa Piacenza è davvero dura scampare alle strigliate del colonnello De Paola. Ne sa qualcosa Alessandro Di Maio, difensore biancorosso, che a quanto pare è stato bersaglio di una delle sfuriate del tecnico calabrese: «Sono uno di quelli che ha massacrato di più – spiega Di Maio – mi ha detto che non dovevo limitarmi al compitino, perché da un giocatore come me si aspettava molto di più. Quando poi il mister mi ha lasciato fuori a Padova, è scattato qualcosa nella mia testa: mi ha fatto bene». Il grande lavoro svolto sulla difesa ha portato a risultati del tutto evidenti: due gol presi in otto gare. Tra i protagonisti di questa retroguardia blindata sicuramente c’è Di Maio, arrivato al Piacenza nella finestra invernale del calciomercato, dove ha trovato Francesco Monaco prima di passare sotto le ruvide cure di mister De Paola una volta consumatosi l’avvicendamento in panchina.

L’OPPORTUNITA’ - Viene dal Seregno, serie D, dove però faticava a trovare spazio. «La stagione è iniziata male per me – racconta – perché ho avuto un infortunio durante la preparazione. Una volta tornato, ci ho messo un mese per tornare in forma ma, una volta pronto, il Seregno attraversava un periodo vincente quindi per il mister era difficile cambiare formazione». Nel bel mezzo di un momento complicato, quindi, è arrivata la chiamata del Piacenza. «Non avevo intenzione di lasciare Seregno, né la società avrebbe voluto privarsi di me. Ma quando si è presentata la possibilità di giocare nel Piacenza, ho pensato che non potevo dire no». L’approccio con la realtà tuttavia non è stato facile, soprattutto perché i biancorossi stavano vivendo gli ultimi, tribolati attimi del Monaco-bis. «All’inizio ho faticato non poco perché mi mancava il ritmo partita e il momento difficile della squadra non facilitava certo le cose».

BADARE AL SODO - Poi è entrato un vero ciclone nello spogliatoio biancorosso. «Mister De Paola ha una grande cultura del lavoro – afferma il difensore – e la prima cosa che ha detto a noi del reparto arretrato è quella di badare al sodo, perché questa è la realtà della serie D». Tra l’altro, proprio l’anno scorso Di Maio fu protagonista al Garilli quando il Seregno strapazzò il Piacenza nel primo turno dei playoff. «Il Piacenza dell’anno scorso si specchiava troppo, quello di quest’anno invece è una squadra più concreta». Insomma, in poche parole, il cambio di registro è partito dall’atteggiamento in campo. Anche se, tra tante seconde punte, sembra mancare l’attaccante goleador. «Non sono d’accordo. Abbiamo Girometta, Tiboni e Bertazzoli che sono tre ottime punte. La loro sfortuna è solo quella di non aver avuto continuità per colpa d’infortuni o altri malanni».

PROSSIMA GARA - Domenica si torna a giocare in trasferta. Il viaggio del Piacenza proseguirà in Toscana, contro il Jolly Montemurlo, per cercare di prolungare la serie positiva. «Mentalmente ci arriviamo molto bene e non potrebbe essere diversamente dopo tre successi a fila. Purtroppo stiamo pagando l’infermeria piena, ma guardiamo avanti con grande fiducia perché la rosa è ampia e competitiva».
Marcello Astorri

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