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Giovedì, 25 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Caso stadio Garilli: il Piacenza vuole risposte dall'amministrazione comunale

Spunta una lettera inviata all'assessore Cisini in cui il club chiede soluzioni e spiega di non avere intenzione - alle attuali condizioni - di partecipare al bando per la gestione. E il Pro Piacenza? Da spettatore interessato può diventare parte attiva

Il problema nasce dai costi di gestione dell’impianto, circa 300mila euro, che il Piacenza non è più intenzionato a sostenere per una struttura vecchia e priva di futuro. Senza contare che molti interventi di manutenzione straordinaria - oltre a quella ordinaria - sono a carico dei fratelli Gatti; il Comune infatti interviene solo entro certo limiti ma, per esempio, il prossimo adeguamento dell’impianto di illuminazione peserà sulle casse della società. Ci sono poi i calcinacci che mettono a rischio l’incolumità del pubblico: il Piacenza non è più intenzionato a prendersi questa responsabilità. Insomma ci sono costi esorbitanti per una struttura che non dà alcun vantaggio.

Ad oggi, nel caso non si riesca a trovare una soluzione, l’ipotesi più probabile è che il Piacenza non partecipi al bando: così l’impianto tornerebbe nelle mani del Comune che si dovrebbe accollare i costi di gestione e il Piacenza andrebbe in affitto pagando il canone secondo le tariffe comunali prestabilite. Il Comune però potrebbe anche decidere di chiudere lo stadio, tuttavia questa soluzione non è da prendere in considerazione perché significherebbe chiudere l’unica struttura omologata per la Lega Pro.

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