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Viali: «Il nostro è solo un problema di testa» Pagelle

Il problema che William Viali deve risolvere è nella testa della squadra. E sta proprio qui il difficile per il tecnico dei rossoneri, il suo Pro Piacenza non ha problemi di natura tattica o fisica, quindi allenabili: «C’è un blocco psicologico...

Il problema che William Viali deve risolvere è nella testa della squadra. E sta proprio qui il difficile per il tecnico dei rossoneri, il suo Pro Piacenza non ha problemi di natura tattica o fisica, quindi allenabili: «C’è un blocco psicologico negli scontri diretti - spiega al termine del match - fino al gol del Cuneo è stata la classica partita chiusa poi, in pochi minuti, abbiamo rischiato di gettare al vento tutto perché siamo andati in palla». Piccola pausa, e prosegue: «Se il problema fosse continuato nella ripresa allora potrei fare un discorso, ma nel secondo tempo abbiamo reagito di forza e con agonismo. Negli scontri diretti partiamo spesso timorosi, come se avessimo paura e alla fine devono sempre essere gli avversari a svegliarci. Questo è un problema di testa e, purtroppo, è difficile da allenare».
«Serve un salto di qualità sotto questo profilo - continua Viali - se lo facciamo allora possiamo vincere contro tutti e salvarci alla grande, altrimenti rischiamo davvero tanto. I playout? Non ci penso minimamente, io credo fortemente nelle qualità della mia squadra e possiamo salvarci senza gli spareggi». La giornata comunque rimane interlocutoria (anche se oggi era fondamentale vincere) perché le dirette rivali del Pro pareggiano e la linea di galleggiamento rimane a +3, fissata momentaneamente da Renate e Lumezzane, tutti scontri che i piacentini devono affrontare nel rush finale dopo Pasqua.

CUNEO - «Il pareggio è il risultato più giusto - dice il tecnico Fraschetti - tuttavia noi potevamo gestire diversamente gli ultimi 15’ di partita ed essere più bravi nel chiuderla quando si sono presentate le occasioni. Anche per me è difficile capire subito una squadra che ho preso in mano da due giorni, ma ho ricevuto delle risposte importanti sia in positivo sia in negativo».
Giacomo Spotti

Le pagelle di Giacomo Spotti

Fumagalli 5.5: il tiro di Beltrame non è irresistibile e la sensazione è che potesse fare qualcosa di più. Ha difficoltà nelle uscite, tra i pali invece è sempre reattivo.

Calandra 5: perde l’avversario in occasione della rete piemontese e poi si perde proprio per il resto della partita. Oggi non era giornata. Dal 28’ st Cardin 6: entra bene e contribuisce alla spinta finale che porta al pareggio.

Sall 6.5: il solito drago. In difesa gioca di agonismo e vince tutti gli scontri con gli avversari, nella ripresa suona la carica e trasforma in pareggio una palla vagante in area.

Bini 6: un paio di sbavature quando si tratta di impostare, non propriamente il massimo per lui, per il resto controlla Chinellato con l’aiuto di Sall mentre annulla Cristofoli nei minuti finali. Bravo a non perdere la bussola quando il Cuneo attacca a pieno regime.

Ruffini 6: primo tempo timido, nella ripresa cresce di prestazione insieme a tutta la squadra e sulla sinistra, insieme ad Alessandro, è una costante spina nel fianco per la difesa ospite.

Aspas 5: primo tempo non pervenuto, nel secondo idem. Quando Viali parla di blocco psicologico si rivolge a lui e agli altri senatori, sono loro che non possono steccare in questi match.

Carrus 5.5: solita regia, il problema è che si impone poco nel gioco di squadra. Dovrebbe essere il leader e non lo è, il piede non si discute ma negli scontri diretti serve più il carisma. Dal 18’ st Speziale 6: entra e crea scompiglio negli avversari, si divora un gol impossibile ma per sua fortuna c’è Sall nei paraggi.

Maietti 5: esce dopo 45’ in cui vede poco il gioco e francamente non riesce a incidere nell’economia dei rossoneri sotto nessuna voce, nemmeno sul piano agonistico. Vale il discorso fatto per Aspas e Carrus, anche lui deve suonare la carica in queste partite. Dal 1’ st Rantier 5.5: ha una bella occasione in diagonale e la spreca.

Barba 5: Spento e privo di spunti, ogni tanto prova la giocata da solista ma è poca roba. Nella ripresa si sposta a centrocampo, i miglioramenti ci sono però non valgono la sufficienza.

Orlando 5.5: ha il pregio di lottare come un leone su ogni pallone, contrasta, apre spazi e fa a sportellate con tutti. Una manna per ogni allenatore, ma la porta la vede pochino ed è pur sempre un attaccante che gioca nel cuore del tridente.

Alessandro 6: mezzo voto in meno per l’assist mancato a Orlando, che probabilmente avrebbe scritto un’altra partita. Tuttavia si vede lontano un miglio che è un giocatore rigenerato: corre, lotta, si prende una quantità industriali di falli e, cosa più importante, cerca sempre di entrare nel vivo del gioco.

Viali 5.5: vero, la paura che la squadra mostra è un problema difficile da risolvere e gliene diamo atto. Tuttavia è lui il comandante in capo, i numeri del girone di ritorno sono brutti e quindi sta a lui trovare una soluzione il più velocemente possibile.

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