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Pro - Bini: «Il -8 fa paura, ci vuole entusiasmo»

La truppa di "ragazzini terribili" del Pro Piacenza comincia a prendere forma. In mezzo a loro, il ds Francani vuole tuttavia innestare qualche elemento "di peso" ai quali affidare la barca nei momenti difficili di una stagione che, visto il -8 in...

La truppa di "ragazzini terribili" del Pro Piacenza comincia a prendere forma. In mezzo a loro, il ds Francani vuole tuttavia innestare qualche elemento "di peso" ai quali affidare la barca nei momenti difficili di una stagione che, visto il -8 in classifica di partenza, si preannuncia parecchio complicata. In tale senso, quindi, si legge l'ingaggio del difensore ex Piacenza, Francesco Bini, che proprio ieri ha messo la firma sul contratto che lo legherà ai rossoneri per i prossimi due anni. Bini, classe 1989, dopo aver compiuto la trafila nel settore giovanile del Piacenza ed esordito in serie B (36 partite nella serie cadetta con la maglia biancorossa), ha vissuto esperienze - tra serie B e C - con Reggina, Cremonese, Treviso e, nell'ultimo anno e mezzo, Mantova (36 presenze e 4 gol). Nel suo palmares può fregiarsi inoltre di 12 presenze con la maglia della nazionale italiana Under-20. Trattasi dunque di un acquisto importante per la squadra allenata da Arnaldo Franzini. Non avendo rinnovato con la sua ex squadra, Bini è stato contattato dal Pro Piacenza e proprio ieri sera - dopo una trattativa lampo - ha messo nero su bianco per il ritorno alla città dei suoi natali calcistici, anche se su sponda rossonera.

Che sensazioni provi tornando a Piacenza, la città che ti ha iniziato nel calcio che conta?
«Piacenza è una città che conosco molto bene e che mi è sempre piaciuta, quindi ritorno molto volentieri anche se, negli anni in cui sono stato via, ho comunque continuato a frequentarla. Tornando ho avuto modo di rivedere i dottori con i quali facevo le visite nella mia precedente esperienza al Piacenza. Devo dire che la cosa mi ha dato belle sensazioni».

Com'è nata la trattativa che ti ha portato al Pro Piacenza?
«Sapevo di un interessamento, ma fino a pochi giorni fa non c'era mai stata una trattativa vera e propria. Ero in contatto anche con altre società, anche se le cose stavano andando per le lunghe. Per cui, quando il direttore sportivo del Pro mi ha contattato, si è deciso di incontrarci ieri mattina e abbiamo subito trovato un accordo».

Cosa ti ha convinto del progetto Pro Piacenza?
«Mi ha fatto piacere l'interesse forte che la società ha manifestato nei miei confronti, dimostrando di credere in me: il mister si è voluto informare sul mio conto con gli allenatori che ho avuto in passato e il direttore mi ha voluto incontrare subito. Sapevo poi, da quanto mi è stato riferito da miei ex compagni, che il Pro è una società seria e puntuale nei pagamenti. In ragione di tutto questo ho accettato subito, sapendo di potermi misurare in un bel campionato e con la bella sfida di centrare la salvezza nonostante la pesante penalizzazione in classifica».

A proposito di classifica, quanto fa paura quel -8?
«Sicuramente fa paura, è un po' come se ci avessero tolto tre vittorie. Psicologicamente non sarà una cosa facile da affrontare, ma proprio per questo dovremo concentrarci sul lavoro da fare senza guardare troppo la classifica. Dobbiamo affrontare la stagione senza angoscia, ognuno facendo la sua parte: solo così potremo farcela. Il calcio, d'altronde, è imprevedibile e succede di frequente che una neopromossa riesca a stupire. Noi non avremo una grande tifoseria alle spalle, però avremo sicuramente tanto entusiasmo».

Hai solo 25 anni, però è probabile che tu sarai uno dei più esperti in quella che si preannuncia essere una squadra molto giovane. Ti stimola questo ruolo?
«Nella mia carriera mi è sempre capitato di giocare con compagni molto più navigati di me. Ora mi capita di calarmi nella veste di giocatore "esperto", nonostante 25 anni siano pochi. Cercherò di mettere in pratica quello che ho imparato e proverò a dare una mano ai più giovani. Sono contento di avere questo compito. Sono contento anche di aver già trovato squadra a luglio: per un giocatore di 25 anni svincolato è una fortuna».

Che serie C sarà dopo la riforma dei campionati?
«Come ho già detto sarà un bel campionato, con degli equilibri del tutto nuovi. La neopromossa può trovarsi a fronteggiare una squadra retrocessa dalla serie B ed è una cosa, per me,davvero stimolante. In più, visto che ci saranno meno squadre, anche le piccole avranno giocatori importanti in rosa, quindi non sarà facile per le squadre che cercheranno di vincere il campionato».
Marcello Astorri

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