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Matteassi: «Il vero Pro non è quello di San Marino»

Ha ritrovato i professionisti dopo quattro stagioni, e c'è da giurarci che darà battaglia fino all'ultimo istante di campionato pur di tenersi stretto quanto conquistato l'anno scorso sul campo. Luca Matteassi, barba lunga in stile Andrea Pirlo da...

Ha ritrovato i professionisti dopo quattro stagioni, e c'è da giurarci che darà battaglia fino all'ultimo istante di campionato pur di tenersi stretto quanto conquistato l'anno scorso sul campo. Luca Matteassi, barba lunga in stile Andrea Pirlo da ormai un paio d'anni e uomo faro della squadra rossonera, a trentacinque primavere sulle spalle lotta e corre ancora come un ragazzino, incarnando senza difetti la voglia di salvezza del suo Pro Piacenza. «Fisicamente mi sento benissimo ma per salvarsi servirà un'impresa». Il tempo porta con sé anche la saggezza, formata dal vissuto, e così il capitano può permettersi una profonda stoccata senza dare la sensazione di cercare scusanti. Si parla, nello specifico, dei torti arbitrali subiti dal Pro da inizio campionato: un -8 curiosamente non scontato, il gol regolare non convalidato contro il Tuttocuoio e il rigore, indiscutibile, non concesso sabato a San Marino. «Il fatto che a inizio stagione i vertici del calcio non ci abbiamo scontato nemmeno un punto sulla penalizzazione la diceva già lunga su cosa ci saremmo dovuti attendere».

Sabato al Garilli arriva il Savona: dieci partite sono un buon numero per dare una prima valutazione del campionato?
«Sono state confermate le sensazioni che avevamo già durante il raduno, cioè quelle di una Lega Pro dura e di una stagione completamente diversa dallo scorso anno dove dettavamo legge quasi su ogni campo».

Il vero Pro Piacenza è una via di mezzo tra quello vincente contro il Pisa e quello disorientato di San Marino?
«Quello di San Marino non è il Pro, è piuttosto tutto ciò che non deve fare una squadra che vuole salvarsi».

Non eravate partiti male e il rigore negato vi ha condizionato?
«E' vero, abbiamo giocato bene nei primi 10', c'era un rigore indiscutibile per noi e Schiavini poco dopo si è divorato un gol incredibile. Tuttavia le partite durano novanta minuti, una volta subito il gol dal San Marino siamo diventati molli uscendo pian piano dalla partita. Questo non ce lo possiamo permettere».

Manca una panchina lunga in grado di dare la svolta?
«Non sta a me dire ciò che manca, a questo ci pensano i dirigenti. Io devo pensare solo ai miei compagni e dare tutto per loro».

Qual è l'ingrediente che non può mancare?
«Bisogna migliorare sempre in tutto, ma in questo momento è la mentalità a fare la differenza. La Lega Pro non è la Serie D, dove hai più occasioni. Qui le azioni sono contate e le devi sfruttare appena si presentano, altrimenti sono dolori. Ed è una questione di testa prima di tutto».

Quindi non di gioco?
«Detto sinceramente il nostro gioco deve essere difendere bene e ripartire velocemente senza sbilanciarsi. Queste sono le nostre caratteristiche e questo dobbiamo fare».

In generale che Lega Pro ha trovato?
«E' un campionato di alto livello e le partite contro Pistoiese, Ancona e Pisa dimostrano il potenziale di alcune rose; ma spesso i nomi non contano. Il Pisa ha una squadra di grande qualità ma contro di noi ha perso».

Cosa soffre davvero questo Pro?
«I giocatori rapidi ci mettono in difficoltà, questo è un altro aspetto da migliorare insieme alla ricerca della mentalità e di conseguenza all'atteggiamento da tenere in campo».

Onestamente: è possibile una salvezza diretta o crede di più nei playout?
«Impossibile dirlo adesso che non siamo nemmeno a un terzo della stagione. L'obiettivo è la salvezza, come e quando lo vedremo più avanti».

Vi sentite bersagliati dagli errori arbitrali?
«Il fatto che a inizio stagione i vertici del calcio non ci abbiamo scontato nemmeno un punto sulla penalizzazione la diceva già lunga su cosa ci saremmo dovuti attendere. La verità è che si vede tutto dai filmati e lì ognuno può farsi la propria opinione sulle decisioni prese in campo. In ogni caso non dobbiamo aggrapparci a queste cose, pensiamo solo al campo».

Matteassi sta vivendo una seconda giovinezza?
«Nessuno cambia le partite da solo, gioco bene se lo fa anche la squadra. Personalmente posso dire che mi sento benissimo fisicamente e sono molto contento così».

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