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Fulvio Pea: «Il Pro Piacenza è ciò che stavo cercando»

Parte dal centro congressi Galileo di Gariga la nuova avventura di Fulvio Pea sulla panchina del Pro Piacenza e, per certi versi, anche quella di Alberto Burzoni che da una manciata di giorni è il nuovo presidente del club rossonero dopo l’uscita...

Parte dal centro congressi Galileo di Gariga la nuova avventura di Fulvio Pea sulla panchina del Pro Piacenza e, per certi versi, anche quella di Alberto Burzoni che da una manciata di giorni è il nuovo presidente del club rossonero dopo l’uscita di scena di Domenico Scorsetti.
Inutile girarci attorno, per il Pro Piacenza si apre una nuova era: parte del blocco di dirigenti (tra cui l’ormai ex dg Tagliaferri) che hanno portato la società dalla Promozione alla seconda salvezza consecutiva in Lega Pro non c’è più ma l’entusiasmo rimane comunque alto. L’obiettivo è chiaramente la salvezza, possibilmente senza passare dai playout come accaduto nelle ultime due stagioni, anche se qui occorre fare due precisazioni: con Franzini si disputò un campionato partendo da -8, mentre con Viali si giocarono i playout contro una formazione, l’Albinoleffe, che aveva 20 punti in meno dei piacentini e quest’ultimo caso non si verificherà più perché il regolamento è cambiato.

FULVIO PEA - Nella sua lunga carriera spuntano due risultati di rilievo, il terzo posto in Serie B ottenuto col Sassuolo nel 2011/2012 (semifinale playoff persa con la Sampdoria) e il fatto di aver vinto tutti i principali trofei con le giovanili di Sampdoria e Inter: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa e Torneo di Viareggio. «Sono davvero contento di essere qui - spiega Pea in conferenza stampa, accompagnato dal presidente Burzoni, dal ds Francani e da Tacchini - perché era quello che volevo. A riguardo faccio subito una precisazione: non sono andato al Modena perché non mi “convinceva il progetto” come qualcuno ha scritto, ma non sono andato al Modena perché ero già in parola col Pro Piacenza e per me questa ha un valore. Sono contento di essere qui perché cercavo proprio una società a conduzione famigliare, fatta di dirigenti appassionati di calcio. Mi sono trovato subito in sintonia col presidente Burzoni quando mi ha chiamato circa venti giorni fa, la filosofia è condivisa: ci vuole il giusto mix tra giovani ed esperti».

OBIETTIVI - «Chiaramente l’obiettivo è salvarsi - prosegue Pea - ci aspetta un campionato difficile ma ci faremo trovare pronti. Il mio calcio? Sono 25 anni che alleno e ho vissute tutte le mode, dal 3-5-2 al 4-4-2 al 4-3-3: quello che posso dire è che il modulo e il tipo di gioco lo fanno i giocatori, con le loro qualità. Da allenatore ho sempre cercato di ricavare il meglio da ogni esperienza vissuta: a Monza sono cresciuto molto sotto il profilo umano mentre anche da Cremona ho avuto degli insegnamenti importanti. Le giovanili? Siamo una società, non dei compartimenti stagni. La mia porta è aperta a tutti gli allenatori del settore giovanile, anche in modo attivo se vogliono partecipare agli allenamenti». Infine Pea chiude la conferenza stampa con un bellissimo ricordo: «La mia stagione più bella? Non è il terzo posto in Serie B col Sassuolo, ma la l’esordio con i Pulcini dell’oratorio dei Cappuccini di Casalpusterlengo: sono partito con 9 bambini, abbiamo ottenuto un solo pareggio, ma a fine stagione i bambini erano 36, segno di come l’entusiasmo sia sempre la benzina migliore». Il raduno ufficiale del Pro Piacenza è fissato per lunedì 18 luglio.

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