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Francani: «Io al Piacenza? Non ho ancora deciso»

Siamo alla fine di maggio e come ogni anno, dal 2013 in poi, arriva puntuale l’argomento “fusione”, “unione”, “travaso” tra Piacenza e Pro Piacenza, le due principali realtà calcistiche della città. Rispetto alle scorse stagioni i contenuti sono...

Siamo alla fine di maggio e come ogni anno, dal 2013 in poi, arriva puntuale l’argomento “fusione”, “unione”, “travaso” tra Piacenza e Pro Piacenza, le due principali realtà calcistiche della città. Rispetto alle scorse stagioni i contenuti sono decisamente cambiati, nel senso che la distanza della categoria è stata azzerata ora che il Piacenza dei fratelli Gatti è in Lega Pro ma i problemi - nonostante il tentativo mediatico - rimangono quelli di sempre, e per lo più sono in casa Pro Piacenza semplicemente perché lì ci sono più soci alla pari (e non uno come dall’altra parte) che devono mettersi d’accordo. Chiaro che il consigliere rossonero Alberto Burzoni sia il vero ago della bilancia, nel senso che da un punto di vista economico è lui l’anima del Pro Piacenza, resta di fatto, però, che i soci sono quattro perciò saranno necessari più confronti e non solo quello di mercoledì pomeriggio. Al momento si stanno inseguendo voci, robuste, ma pur sempre di voci si tratta: il presidente Scorsetti dovrebbe mollare (ma anche questo si dice da 3 anni), Burzoni passerebbe al Piacenza con in mano il settore giovanile (e per questo si era scritto di Moretti), il Pro Piacenza dovrebbe ridimensionare (sarebbe un peccato dopo due salvezze in Lega Pro).
Fatti? Per adesso poco o nulla: mercoledì c’è in programma un cda tra i soci della sponda rossonera e bisognerà vedere che decisioni verranno prese, si confermerà il budget di questa stagione (1.800.000 euro, ndr) e inoltre il passaggio di Francani dal Pro al Piacenza in qualità di direttore sportivo è tutt’altro che scontato.

FRANCANI - Ma oggi è stato anche il giorno della celebrazione del Pro Piacenza, ricevuto dall’assessore allo sport Giorgio Cisini in Municipio per festeggiare la salvezza raggiunta sabato scorso. Francani è chiaro sull’argomento del suo passaggio al Piacenza: «Tra me e il Piacenza c’è stato un solo colloquio giorni fa - dice - ma onestamente non ancora preso una decisione: il Piacenza mi vuole e sono lusingato di questo interesse, ma anche il Pro Piacenza mi vuole». I motivi per cui non è ancora stata presa la decisione? «Prima voglio vedere i programmi del Pro Piacenza». E’ chiaro quindi come la riunione del cda di mercoledì pomeriggio (ore 17.30 al Siboni) sia fondamentale per la decisione di Riccardo Francani che lascia aperte entrambe le porte.

SCORSETTI - Sereno e tranquillo come sempre, invece, il presidente Domenica Scorsetti, che risponde pacatamente all’intervento di Alberto Burzoni che sabato si era detto «insoddisfatto per la salvezza arrivata ai playout, eravamo una squadra da metà classifica» e ha posto i riflettori sulla riunione di mercoledì. E’ presto per dire cosa accadrà ma Scorsetti smorza la girandola di indiscrezioni. «Il cda non è così importante come si vuol far credere, il Pro Piacenza non è più la Cenerentola d’Italia. E’ vero, siamo una squadra che rappresenta un quartiere, tuttavia ci siamo consolidati benissimo nei professionisti. Io me ne vado al Crema? Quando smetterò col Pro Piacenza smetterò anche col calcio - precisa il presidente rossonero - non riesco a capire come si possano continuamente scrivere queste cose. Non ho mai avuto intenzione di lasciare il Pro per andare al Crema». Infine arriva una considerazione sul campionato: «I playout non sono un disonore anzi, li abbiamo giocati e vinti con molto onore. Il problema, semmai, è che non avremmo dovuto nemmeno giocarli contro una squadra che ha chiuso il campionato 20 punti sotto a noi».

CDA - Non sarà così decisiva la riunione dei quattro soci (Burzoni, Scorsetti, Tacchini e Molinari) ma in ogni caso alcune indicazioni importanti usciranno: se il consigliere Burzoni deciderà di proseguire l’avventura nel Pro, allora non ci saranno problemi - i bilanci sono un gioiello e il budget è al minimo -, se invece deciderà di salutare qualche problema potrebbe sorgere.

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