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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lega Pro

Figc: anche il Pro Piacenza dalla parte di Tavecchio

Carlo Tavecchio, 71 anni e numero uno della Lega Nazionale Dilettanti dal 1999, è il nuovo presidente della Federcalcio. E' stato eletto al terzo scrutinio con il 63,63% delle preferenze battendo l'unico sfidante, Demetrio Albertini. Gli aventi...

Carlo Tavecchio, 71 anni e numero uno della Lega Nazionale Dilettanti dal 1999, è il nuovo presidente della Federcalcio. E' stato eletto al terzo scrutinio con il 63,63% delle preferenze battendo l'unico sfidante, Demetrio Albertini. Gli aventi diritto al voto erano 278, ma con quattro assenti gli elettori sono stati 274 per un totale di 509 voti con un peso diverso (coefficiente): ad esempio la Serie A pesava per il 3,09. Fondamentale per Tavecchio l'appoggio dei dilettanti (34%) - ma non votavano le squadre - e dei presidenti della Lega Pro, tra cui il Pro Piacenza, che hanno portato al candidato il 15% dei voti. Come detto era coinvolta anche la formazione piacentina che si è schierata dalla parte della propria lega, la Lega Pro, che in blocco è andata decisa verso l'elezione di Tavecchio a capo del calcio italiano: «Seguiremo quello che farà la nostra lega» erano state le parole rilasciate da Domenico Scorsetti nei giorni scorsi a una radio locale.

La giornata però è stata tutt'altro che serena, il fronte dei dissidenti che si erano schierati contro Tavecchio dopo l'infelice frase razzista su Optì Pobà, gli extracomunitari e le banane, e l'assurdo ragionamento «prima pensavo che le donne nel calcio fossero handicappate» (frase pronunciata in un'intervista rilasciata alla trasmissione Report), si è sgretolato ora dopo ora con molti club che hanno cambiato la propria idea appoggiando Tavecchio e lasciando indietro Albertini. «Ha vinto la democrazia» sono state le prime parole di Tavecchio, che poi ha detto: «Sarò il presidente di tutti, le riforme possiamo farle solo insieme ma senza ricette magiche perché per me esiste solo la cultura del lavoro». Dure le parole di Demetrio Albertini: «Si è rivisto il corporativismo, come sempre dichiarato dall'inizio con il patto delle Leghe».

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