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Villani, dalla "cantera" all'Eccellenza del Carpaneto

L'esordio in prima squadra è avvenuto nel finale del match casalingo vinto contro il Luzzara (2-0), mentre domenica scorsa ha debuttato dall'inizio nell'amara trasferta di Casalgrande (ko 1-0), giocando per 90 minuti con la maglia numero 11...

L'esordio in prima squadra è avvenuto nel finale del match casalingo vinto contro il Luzzara (2-0), mentre domenica scorsa ha debuttato dall'inizio nell'amara trasferta di Casalgrande (ko 1-0), giocando per 90 minuti con la maglia numero 11. Nonostante la sconfitta, resterà una domenica da ricordare per Edoardo Villani, giovane centrocampista della Vigor Carpaneto 1922, unica formazione piacentina al via del campionato dell'Eccellenza emiliana. Classe 1997, Villani è un prodotto del settore giovanile biancazzurro nel senso più stretto del termine: originario di Carpaneto, ha iniziato a 4 anni a dare calci al pallone, compiendo tutta la trafila nelle giovanili del paese. Scuola calcio, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi e infine Juniores, con la ciliegina sulla torta della convocazione in prima squadra dell'unica maglia che finora ha indossato.

«L'Eccellenza - confessa il diciotenne, che nei prossimi mesi affronterà la maturità classica al liceo "Gioia" di Piacenza - è un campionato difficile, impegnativo, dove il livello è alto e tutti danno il massimo. Da fuori sempra più facile, mentre giocare è un'altra cosa: le difficoltà aumentano e per un giovane all'inizio ci può essere un po' di agitazione».
«La squadra però - aggiunge Edoardo - mi ha aiutato molto, suggerendomi le cose da fare: domenica scorsa ci ho provato, anche se non sono riuscito in toto. Contro la Casalgrandese è stata una partita complicata: conoscevamo le loro abilità difensive e dopo il vantaggio i reggiani si sono chiusi. Non era facile trovare occasioni, le abbiamo avute ma non siamo riusciti a pareggiare, complici alcuni episodi arbitrali che non ci hanno aiutato. Domenica affronteremo in casa la capolista Castelvetro in un altro match molto difficile e allo stesso tempo stimolante».

Quali sono le tue caratteristiche da centrocampista?
«Da piccolo giocavo in attacco e sono più votato alla proiezione offensiva, ma sono abituato anche ad attendere a centrocampo, dove mi trovo più a mio agio da esterno. Alla Vigor stimo molto tutti i giocatori; nel mio reparto, se dovessi fare qualche nome direi Ruffini per capacità tecniche e Fumasoli per saper abbinare tecnica a doti morali. In avanti mi piace molto Minasola, anche se tutti sono bravi».

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