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Rossini e il suo Nibbiano: «Siamo un cantiere aperto, ma ho sensazioni positive»

Tuitto pronto per l'avvio del campionato di Eccellenza. «Le favorite? Nel gruppo inserirei Cittadella, Picardo, Borgo San Donnino e Sasso Marconi»

Stefano Rossini è un tecnico realista, uno che non si nasconde ma capisce anche che fare proclami quando la stagione deve ancora iniziare è pericoloso, oltre che poco conveniente. Il suo Nibbiano ha fatto una campagna acquisti di buon livello e gli addetti ai lavori lo inseriscono nel gruppo delle formazioni chiamate a un campionato nelle prime posizioni, ma lui sa bene che i pronostici di agosto spesso svaniscono non appena si inizia a fare sul serio. «Ho a disposizione una squadra completamente nuova – spiega l’ex terzino del Piacenza – e quando ci sono tanti giocatori che provengono da realtà differenti è necessario del tempo per conoscersi e amalgamarsi. Poi, è chiaro, il nostro obiettivo è fare bene, non possiamo negarlo».

Che gruppo hai trovato in queste prime settimane di lavoro?

«Ci alleniamo insieme da un mese, visto che ci siamo radunati il 28 luglio, e devo dire che i ragazzi sono curiosi e hanno voglia di fare, mi stanno seguendo tantissimo e si mettono sempre a disposizione. Devono mantenere questo atteggiamento fino alla fine della stagione, solo così riusciremo a raggiungere i nostri traguardi».

Che schema utilizzerai in campionato?

«Io credo che un tecnico non debba avere uno schema fisso, ma basarsi sulle caratteristiche dei propri giocatori provando a sfruttare al massimo quello che sanno fare meglio, mettendoli nelle condizioni migliori per esprimersi al massimo. Quello che contano sono i principi, non i moduli».

Le prime amichevoli stanno dicendo che siete sulla strada giusta?

«In questa fase della stagione i risultati non li guardo, siamo scesi in campo mettendo in mostra belle cose e altre meno, ma in questa fase è normale. Devo dire che ho avuto sensazioni positive perché il gruppo prova a riproporre in partita quanto facciamo in allenamento. Poi è ovvio, bisogna migliorare tanto sia a livello tattico sia a livello tecnico, ci sono molti aspetti su cui lavorare con attenzione».

Quali sono le squadre favorite nel campionato di Eccellenza?

«Sinceramente è un torneo che non conosco benissimo; da quello che sento in giro il gruppo delle favorite comprende il Cittadella, con cui esordiremo domenica in trasferta e che ha chiuso al primo posto il girone l’anno scorso, poi nell'elenco inserirei la Picardo che ha creato un’ottima squadra così come il Borgo San Donnino; mi dicono che anche il Sasso Marconi sarà un avversario da prendere con le molle. Forse dimentico qualcuno, senza contare che come in tutti i campionati ci sarà sempre la sorpresa che all’inizio non è accreditata e invece riesce a creare problemi a tutti».

Domenica fischio d’inizio in casa del Cittadella, sarà un bel test per capire a che punto siete.

«Sicuramente, ma non dimentichiamo che siamo un cantiere aperto e non dobbiamo farci condizionare dal risultato, che sia positivo o negativo. L’importante è migliorarci, perché se fai bene nel lungo periodo il risultato arriva. Noi dobbiamo crescere giorno dopo giorno e ci sono tutti i presupposti per farlo, a iniziare da una società che non ci fa mancare niente. A me piace allenare proprio per vedere i giocatori migliorare sempre di più: in Serie D ho allenato due ragazzi che adesso militano in A e in B, queste sono soddisfazioni. Ovviamente senza dimenticare che tutti puntiamo a vincere, non ho ancora conosciuto un tecnico a cui piaccia perdere».

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