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Rossetti rilancia: «Sarà un Carpaneto che punta al vertice»

Giuseppe Rossetti è un dirigente abituato a vincere. A lui le annate di transizione non piacciono; lo ha dimostrato in passato, creando la corazzata Carpaneto, lo sta confermando anche in questi mesi. La sua squadra, alla prima...


Giuseppe Rossetti è un dirigente abituato a vincere. A lui le annate di transizione non piacciono; lo ha dimostrato in passato, creando la corazzata Carpaneto, lo sta confermando anche in questi mesi. La sua squadra, alla prima esperienza in una categoria ostica come l’Eccellenza, è nelle posizioni di vertice, ma il presidente non si accontenta. Comprende le difficoltà del campionato ma non si nasconde dietro a un dito e confessa che le attese erano altre. Delusione? Neanche per sogno. Si punta a chiudere questa annata nel modo migliore possibile, ma il Carpaneto è già pronto a rilanciare per una nuova stagione a cui approcciarsi con grandi ambizioni.

«Quest’anno - spiega Rossetti - mi aspettavo sicuramente qualcosina in più. Non possiamo dire che il quarto posto ci stia stretto, per una matricola è un traguardo importante, ma venti punti di distacco dalla seconda non è quanto ci aspettavamo. E non dimentichiamo che fino a qualche tempo fa avevamo solo tre lunghezze di vantaggio sul dodicesimo posto».

Eravate partiti molto bene, poi è arrivata una lunga serie di pareggi e sconfitte maturata quasi sempre in zona Cesarini.
«Purtroppo è un dazio che avevamo pagato anche lo scorso anno, quando ci avevano rimontato 12 punti nel momento in cui comandavamo la classifica. In questa stagione siamo arrivati a 2 lunghezze dal Castelvetro prima di registrare una débacle inattesa. Non siamo ancora riusciti a capire il motivo, abbiamo perso il passo vedendo scappare la capolista e subendo la rimonta degli inseguitori».

Poi c’è stato il cambio dell’allenatore, con Ciceri subentrato a Lucci, e siete intervenuti sul mercato per rinforzare ulteriormente la rosa. I cambiamenti vi hanno rimesso in carreggiata, ma complessivamente cosa vi è mancato in tutto il campionato?
«Sicuramente quella grinta che avrebbe dovuto fare la differenza. Quando cambi la guida tecnica non è semplice amalgamare il tutto; il gruppo era nuovo anche se composto da giocatori esperti per la categoria. Ma il tempo per creare una squadra ci vuole, indipendentemente dalla qualità dei protagonisti. Evidentemente abbiamo pagato il fatto di non essere riusciti a trovare le soluzioni giuste in breve tempo».

E’ già tempo di pensare al futuro: che Carpaneto vedremo il prossimo anno?
«Abbiamo lavorato a dicembre pensando al futuro. Acquisti come Franchi, Minasola, Pessagno e Giorgi non si fanno a 15 punti dal primo posto se non si guarda avanti. Le basi per la prossima stagione sono già state gettate, adesso bisogna rispettare le parole date sia da parte dei giocatori sia da parte nostra. L’obiettivo è quello di dare vita a un campionato ancora di vertice».

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