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Mazzata del Giudice sportivo sul Gropparello dopo la gara persa con il San Polo

Squalifica di quattro giornate al tecnico e di cinque a un giocatore. Stop di quattro turni anche all'allenatore del Niviano in Seconda categoria

Mazzata sul Gropparello da parte del Giudice sportivo dopo la gara persa 2-1 in casa del San Polo. La società ospite si è vista espellere e quindi squalificare per cinque giornate un giocatore e per quattro il tecnico, il tutto per un episodio verificatosi a pochi minuti dal termine della partita.

Riportiamo integralmente il comunicato ufficiale della Delegazione di Piacenza con le motivazioni del Giudice sportivo Enrico Zoino e del sostituto Angelo Rebecchi.

Squalifica per quattro giornate effettive al tecnico Ettore Risoli perché “nella sua veste di allenatore, al 41’ del secondo tempo, dissentendo da una decisione dell'arbitro, entrava sul terreno di giuoco e rivolgeva a quest'ultimo frasi gravemente offensive. A fine gara, mentre l'arbitro si dirigeva verso gli spogliatoi, urlava e scuoteva con forza la rete di recinzione, promettendogli anche male fisico estremo”.

Ancora peggio è andata a Marco Vincenti, fermato per cinque giornate. Questa la motivazione ufficiale: “perché, al 41’ del secondo tempo, dissentendo da una decisione dell'arbitro, si avvicinava a quest'ultimo a "muso duro" con l'intenzione di procurargli danno fisico, ma non vi riusciva. Il Vincenti, non soddisfatto, si riavvicinava all'arbitro e, sempre "muso contro muso", lo spingeva con forza fino a fargli perdere l'equilibrio ma senza farlo cadere. Nel contempo gli rivolgeva frasi offensive. Per tale ragione si configura una "condotta violenta" consistita in un comportamento caratterizzato da intenzionalità e volontarietà miranti a mettere in pericolo l'integrità fisica dell'arbitro”.

Mano pesante anche in Seconda categoria, dove Roberto Alberti, allenatore del Niviano, ha subito uno stop di quattro turni “perché, dissentendo da una decisione dell'arbitro, entrava sul terreno di giuoco e rivolgeva a quest'ultimo frasi gravemente offensive e minacciose. Successivamente si portava sugli spalti e manteneva un comportamento irriguardoso nei confronti del direttore di gara, minacciandolo anche di male fisico estremo. Fattispecie non riconducibile a "condotta violenta", tenuto conto che il tutto si è svolto a parole e gesti, senza contatto fisico”.

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