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Pro Piacenza - Esordio in Lega Pro a 17 anni ancora da compiere: il mondo di Federico Avanzini

Il giovane dell'Under 17 rossonera si divide tra allenamenti in prima squadra e studio, è sempre convocato da Pea e contro il Livorno ha potuto assaggiare il campo. «Sul calcio ci punto, ma voglio ringraziare il mio tecnico Lele Reboli: ha sempre creduto in me»

Ma che attaccante è Avanzini? «Mi trovo decisamente più a mio agio in questo ruolo, mi piace proteggere la palla e giocare per la squadra, il gol non è la mia caratteristica principale».
Giovani che provano a coniugare la strada del professionismo con lo studio, questa è musica per chi ama il calcio. «Onestamente non è facile farlo, è un periodo in cui rimango impegnato tutto il giorno a Piacenza tra la scuola, dove comunque va tutto piuttosto bene, e gli allenamenti con il Pro Piacenza. Le sedute con la prima squadra sono impegnative, inizialmente ho faticato soprattutto nel prendere il ritmo ma ora va decisamente meglio». L’ambiente quanto aiuta? «Al Pro si respira un clima fantastico, tutti ti fanno sentire a tuo agio, sembra di stare in famiglia e questo è importante». Ma dove vuole arrivare questo ragazzo che non ha modelli - «non seguo qualche giocatore in particolare, preferisco fare tutto di testa mia» - e promette davvero bene anche se la strada, in questo ambiente, è sempre lunga e insidiosa.
«Adesso sono impegnato con il Sassuolo in un torneo giovanile, per il finale di stagione invece spero di poter collezionare ancora qualche minuto in Lega Pro perché, come ho detto prima, sul calcio ci punto».

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