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Nibbiano&Valtidone - Il ds Bergamaschi: «La stagione appena terminata è da considerarsi positiva»

Il direttore sportivo: «Negli ultimi due mesi ci allenavamo con 12 giocatori portieri inclusi, situazione che ci ha portato ad ottenere, com'è comprensibile, a dover mollar la corsa al vertice che a febbraio avevamo lì a portata di mano»

Tempo di bilanci di fine stagione in casa Nibbiano, giunto quarto in classifica nel girone A di Eccellenza. Soddisfatto il Ds MauroBergamaschi, che ha sottolineato il ruolo giocato in negativo da infortuni e positività nel corso della stagione, che non hanno permesso alla squadra di mister Favalesi di raggiungere una meritata promozione.

Direttore, arrivati a fine campionato che bilancio si sente di fare della stagione?

«Il bilancio dal mio punto di vista, cioè dal punto di vista del direttore sportivo, è sicuramente positivo. Il quarto posto di quest'anno è il miglior risultato del Nibbiano da quando è in Eccellenza, in una stagione in cui abbiamo vissuto in prima persona tutte le problematiche relative al Covid-19 e agli infortuni, che ci hanno impedito di avere la rosa al completo per buona parte della stagione».

Tenendo anche conto delle varie problematiche di cui mi parlava, pensa si potesse comunque ottenere di più?

«Al 17 febbraio per esempio eravamo a -2 dalla capolista con una partita in meno, dunque potenzialmente primi in classifica: sicuramente di più si poteva fare, ma ci dovevano essere delle condizioni diverse. Una cosa importante da sottolineare è che non bisogna fare l'errore di pensare al Nibbiano di quest'anno come al Nibbiano degli anni passati. L'estate scorsa siamo ripartiti da zero con staff tecnico, allenatore e direttore sportivo nuovi, oltre ad aver rivoluzionato completamente la rosa che è stata notevolmente ringiovanita. Pensare di vincere un campionato con Colorno, Piccardo e Cittadella che a inizio anno partivano nettamente favoriti era un'utopia, quindi credo che la classifica finale rispecchi a pieno i valori delle rose e di quanto visto in campo. Sicuramente, però, noi potevamo fare di più, soprattutto se nei momenti chiave avessimo avuto la possibilità di lavorare in settimana con tutti gli effettivi a disposizione. Gli ultimi due mesi ci allenavamo con 12 giocatori portieri inclusi, situazione che ci ha portato ad ottenere, com'è comprensibile, dei risultati negativi».

Quali sono gli obiettivi del Nibbiano per la prossima stagione?

«Questa è una domanda che andrebbe rivolta al presidente, l'unico che può veramente darti questa risposta. Per il lavoro che abbiamo svolto penso che sia io che lo staff ci meritiamo la riconferma: abbiamo iniziato un bel ciclo ponendo delle ottime basi, e mi piacerebbe portare avanti questo progetto. Ovviamente ciò dipende dalla volontà della società e del presidente, che ringrazio a prescindere per la grande opportunità che mi ha concesso quest'anno».

Considerando l'ottimo progetto iniziato, con qualche rinforzo e tutti i giocatori disponibili, il Nibbiano può ambire alla promozione?

«Venendo dall'esperienza Castellana, dove ho costruito la squadra che oggi è per la quasi totalità la stessa che è in vetta al campionato di promozione, posso dirti che per ottenere risultati importanti sono necessari 3 o 4 anni. Ovviamente se getti le basi, e ogni anno riesci a migliorarti e a correggere gli errori fatti, puoi ambire ad ottenere qualcosa di buono. La rosa è indubbio che vada puntellata in alcuni settori, così com'è da rivedere il numero di giocatori totali, essendo 21 elementi troppo pochi se non si ha la Juniores da cui attingere. Inserendo qualche giocatore che quest'anno ci è mancato penso che questa squadra possa fare un campionato di livello superiore a quello appena concluso. Non so dunque se poi sarà l'anno giusto per vincere, ma sono certo che si potrà fare un campionato migliore. Ovviamente tutto dipende anche dalle squadre che andremo ad affrontare l'anno prossimo: nel caso in cui dovessero retrocedere squadre come la Bagnolese, che l'Eccellenza la giocano con l'obiettivo di arrivare primi, diventerà tutto più tosto. Se c'è una squadra che invece spero di affrontare l'anno prossimo è la Castellana: vederli in Eccellenza sarebbe, oltre che una soddisfazione personale, anche una soddisfazione per tutti i ragazzi della squadra, che si meritano davvero il meglio. A questa speranza si aggiunge ovviamente quella di proseguire quanto cominciato qui a Nibbiano, dove il presidente, uno che ha sempre le idee chiare, deve decidere se confermare me e lo staff per il prossimo anno».

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