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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Rigore assegnato dopo che la palla era uscita, c'è anche una foto". Il Giudice sportivo rigetta il ricorso della Pianellese

Confermata la vittoria del Podenzano nella gara di Seconda categoria giocata il 26 febbraio. Gli ospiti sostenevano che ci fosse stato un errore tecnico del direttore di gara. "Alla fine si è anche scusato". "Non è vero"

Il Giudice Sportivo conferma il risultato del campo: Podenzano-Pianellese di Seconda categoria giocata il 26 febbraio è omologata con l’1-0 per la società di casa. Il risultato era maturato grazie a un rigore contestato dagli ospiti, che ritenevano la palla fosse uscita dal terreno di gioco nell’azione che poi aveva portato al tiro dagli undici metri decisivo. Il direttore di gara avrebbe anche ignorato la segnalazione del guardalinee (in Seconda categoria è un tesserato delle società impegnate in campo) che aveva indicato l’uscita del pallone.

La Pianellese nel proprio ricorso ha mostrato una fotografia in cui sembra che la sfera abbia superato la linea di fondo e sostiene che lo stesso arbitro a fine partita si sia scusato per l’errore. Una ricostruzione smentita dal direttore di gara.

Questa la sentenza che ha confermato l’1-0 del Podenzano sulla Pianellese.

“La società U.S. Pianellese lamenta l'irregolare svolgimento della gara in oggetto per un presunto errore tecnico dell'arbitro. In particolare, la società reclamante sostiene che, poco prima dell'assegnazione di un calcio di rigore per la società avversaria, la palla era uscita dal terreno di gioco di parecchi centimetri; sostiene inoltre che l'assistente dell'arbitro, seppure con qualche frazione di secondo di ritardo, alzava la bandierina per segnalare l'uscita del pallone dal rettangolo di gioco, ma che l'arbitro faceva proseguire l'azione, dalla quale scaturiva la concessione del calcio di rigore in favore degli avversari. A fine partita, prosegue il reclamo, sarebbe stata mostrata all'arbitro una fotografia - inviata anche al sottoscritto Giudice Sportivo - in cui la palla è rappresentata all'esterno del terreno di gioco e che lo stesso arbitro, pertanto, si scusava per l'errore, asserendo di aver ignorato la segnalazione dell'assistente supponendo fosse dettata da un comportamento scorretto. In conseguenza della presunta irregolarità dell'azione, la società reclamante si sente danneggiata ed ha proposto reclamo al Giudice Sportivo”.

Il Giudice Sportivo ha sentito a chiarimenti l'arbitro, il quale ha precisato di non aver mai visto la palla uscire dal terreno di gioco, e di non essersi mai scusato per il proprio errore.

“L'arbitro ha dichiarato al sottoscritto Giudice Sportivo che la palla non era uscita dal terreno di gioco e ha confermato la regolarità dell'azione. L'art. 35, comma 1, del C.G.S., alla lettera b), stabilisce che "i Giudici Sportivi giudicano, senza udienza e con immediatezza, in ordine alla regolarità dello svolgimento delle gare, con esclusione dei fatti che investono decisioni di natura tecnica o disciplinare adottate in campo dall'arbitro, o che siano devoluti alla esclusiva discrezionalità tecnica di questi, ai sensi della regola 5 del Regolamento di Giuoco". La conseguenza è che tali decisioni arbitrali sono insindacabili e non possono formare oggetto d'esame da parte di questo Giudice Sportivo il quale, pertanto, non ha il potere di esercitare il controllo sulla corretta applicazione delle regole tecniche, salvo il caso in cui l'arbitro, nel suo referto, abbia esplicitamente ammesso di aver compiuto un errore tecnico”.

Il Giudice Sportivo ha dunque omologato il risultato del campo.

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