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Dilettanti

L'addio al calcio di Rantier: «Schwoch, Adailton e Italiano i compagni più forti, con il Perugia nei play off il gol più bello».

L'attaccante francese domenica ha giocato la sua ultima partita con l'Agazzanese. «Il mio futuro? Di certo non farò l'allenatore. Qualche proposta ce l'ho già, a breve deciderò»

Cosa ricordi delle tue esperienze al Piacenza e al Pro Piacenza?

«Piacenza è la mia città, qui ho conosciuto mia moglie e ho solamente ricordi stupendi. In biancorosso sono rimasto due anni e mezzo giocando in Serie B grandissimi campionati, mentre al Pro sono arrivato più tardi ma con il presidente Burzoni mi sono trovato in una famiglia».

Se ti chiedessi il compagno più forte con cui hai giocato?

«Uno solo non riesco, ne cito tre: Stefan Schwoch, Adailton e Vincenzo Italiano, l’attuale allenatore della Fiorentina».

Il gol che ricordi con più piacere? Metti in classifica la perla di qualche settimana fa quando sei riuscito a segnare direttamente da calcio d’inizio?

«Scelgo un gol incredibile segnato con il Perugia al Pisa in un play off. Ultimo minuto, ci sono 25mila persone allo stadio, arriva un cross dalla sinistra, due miei compagni non ci arrivano in scivolata e io dalla destra trovo lo spiraglio giusto per far esplodere lo stadio. Però..».

Però?

«Dalle stelle alle stalle in 30 secondi. Il Pisa riprende il gioco, palla sulla sinistra, cross respinto e dal limite dell’area un giocatore toscano infila la palla all’incrocio: 2-2 e passano loro. Ho vissuto una doppia emozione impossibile da descrivere in nemmeno un minuto».

Hai esordito in Serie A poi hai giocato tantissimo fra Serie B e Serie C. Come hai vissuto il passaggio fra i dilettanti?

«Sono due mondi completamente differenti, ma mi sono adattato bene proprio perché, come dicevo prima, sono rimasto sempre me stesso. E’ fondamentale essere professionali, qualunque sia la categoria in cui si milita, io poi ho sempre cercato di dare una mano a tutti, ridendo e scherzando quando c’era la possibilità».

Qual è oggi il livello del calcio dilettantistico?

«Ci sono tanti giocatori molto interessanti che potrebbero compiere il salto di qualità, ma alcuni di loro hanno altre priorità nella vita. Bisogna dare grande merito a dei ragazzi che mettono il lavoro al primo posto e tengono il calcio solo come passione».

Da domani dove ti vedremo?

«E’ ancora un po’ presto, ma penso che a breve deciderò. Con il mio amico Sasà Bruno alleno i bambini, ma il mio futuro non sarà in panchina, non farò il tecnico. Qualche proposta ce l’ho già, ci rifletto ancora un po’ e poi lo comunico».

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