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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il Fiorenzuola ritrova Pierpaolo Curti in amichevole, il bomber che preferì la pittura al calcio

Curti, pittore e allenatore della Pergolettese, nella stagione 96/97 preferì la pittura al calcio, lui che aveva fatto tutto il settore giovanile nel Milan e che si era allenato con Van Basten e Gullit. «Non mi sono mai pentito di quella scelta»

Dove, in ventiquattro anni di carriera, Pierpaolo Curti ha infilato la bellezza di 349 reti, considerando solo le partite di campionato. All’epoca l’inchiostro si sprecò e anche le richieste per la partecipazione a trasmissioni televisive: “A me sembrava strano che tutti si stupissero della mia scelta, che io consideravo logica e naturale. Per questo accettai solo un’intervista dalla Gazzetta dello Sport, mentre dissi no a tutte le altre richieste”. A distanza di due decenni che cosa è cambiato? Non ti sei mai pentito? “Pentito mai, mi è rimasto solo un pizzico di curiosità per quello che avrei potuto fare tra i professionisti. Per quanto riguarda invece il mio percorso artistico, le soddisfazioni certo non sono mancate. Però si tratta di un processo molto più lento rispetto a quanto accada nello sporto oppure in altre professioni. A 45 anni sto iniziando a entrare in quella fase che viene definita della maturità, ma di certezze certo non ce ne sono”. Il calcio è comunque rimasto una componente fondamentale della tua vita. Prima da giocatore e poi da allenatore. “Certo, ma da allenatore le cose sono tornate a complicarsi non poco: da giocatore dovevo pensare ad allenarmi e a giocare, oggi ho la responsabilità della gestione di un gruppo. Con tutte le difficoltà e le soddisfazioni del caso”.

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