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Fiorenzuola - Luca Baldrighi: «Campionato duro, a volte bisognerà usare più la sciabola del fioretto»

Serie D - Il Team Manager dei rossoneri, sempre al fianco della società con la sua Nuova Caser, fa il punto della situazione nella settimana che porta all'esordio sul campo del Prato

Dopo sette mesi di stop riparte anche la serie D del Fiorenzuola. Una lunga parentesi da lasciarsi alle spalle per approcciare il girone D - comprendente squadre emiliane e toscane - con entusiasmo ed il desiderio di disputare un altro campionato di vertice.
Le parole del team manager Luca Baldrighi lasciano trasparire, oltre una grande voglia di tornare a fare sul serio, grande fiducia nel solco tracciato dalla ripresa della preparazione
«A livello societario siamo partiti da dove avevamo lasciato - commenta Baldrighi - Il nostro nuovo Direttore Sportivo si è dimostrato fin da subito un ragazzo competente e molto valido, il mercato è stato affrontato in piena sintonia con il mister. A Matteo e Andrea (Bruzzone e Corbari, NdR) che hanno iniziato il cammino nei professionisti auguro le migliori fortune, negli ultimi quindici giorni abbiamo inserito un paio di pedine under: vedo qualità ma anche esperienza».

I rossoneri possono vantare una rosa piuttosto completa costruita su diverse riconferme - quali quelle di Battaiola, Guglieri, Zaccariello - ed innesti importanti soprattutto in chiave offensiva. «Dal raduno dell’undici agosto credo si sia già formato un gruppo coeso e affiatato, un fattore importante che si somma ai valori tecnici e che può fare la differenza».

Sarà un girone in parte piuttosto diverso da quello della passata stagione quando il Fiorenzuola stava provando a mantenere la scia del Mantova lottando al contempo con le dirette inseguitrici Fanfulla, Lentigione e Correggese (queste ultime due prossime avversarie anche nel campionato 2020/21). «Alcuni campi non saranno il massimo, noi dovremo essere bravi ad adattarci ma ho molta fiducia, a partire dalla società che ha fatto sforzi importanti e dallo staff - prosegue il team manager - L’anno scorso il Mantova era una corazzata che con tre uomini importanti davanti ha fatto la differenza, con le formazioni toscane che non si lasciano andare e non mollano ci sarà molto agonismo: a volte bisognerà usare più la sciabola del fioretto».

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