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Martedì, 19 Marzo 2024
Dilettanti

Dilettanti - Il Dpcm chiude Terza e (forse) Seconda Categoria, le uniche che non hanno avuto problemi

I tre campionati hanno regolarmente disputato 38 gare in due giornate e si aggiungiamo le Coppe sono 63 partite su 63 senza un problema ma giocano Eccellenza, Promozione e Prima Categoria che ogni domenica registrano dei rinvii

LA DECISIONE DI MARTEDI' 20 OTTOBRE, GIOCA ANCHE LA SECONDA CATEGORIA

Trentotto partite di campionato su trentotto disputate in due giornate, sessantatré su sessantatré se ci aggiungiamo anche i due turni di Coppa Emilia e l’andata/ritorno di Coppa Provinciale.
Sono questi, dati alla mano, i numeri di Seconda e Terza Categoria nel piacentino, i due campionati che il Dpcm varato la sera del 18 ottobre si appresta a chiudere (però c’è un bel punto di domanda sulla Seconda) ma che, nella realtà dei fatti, sono anche i due che godono di maggior salute. Lo dicono i numeri.

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In Prima Categoria e Promozione, ad esempio, ci sono già stati numerosi rinvii a causa di casi - sospetti o meno - dovuti al Covid, una valle di lacrime sono state le prime due giornate di Eccellenza, giusto 24 ore fa sono state quattro su sette le gare rinviate. Insomma, si potrebbe tranquillamente dire che sono stati sospesi i campionati che fin qui hanno rappresentato il minor numero di rischi mentre sono stati lasciati aperti quelli che hanno manifestato il maggior numero di criticità.
Senz’altro districarsi nella miriade di categorie del calcio dilettantistico non è semplice, tuttavia è proprio per questo motivo che sarebbe meglio affidarsi alle singole Federazioni di appartenenza, o quantomeno Regionali, prima di mettere mano a un meccanismo così complesso e strutturato.

Per non parlare poi dei campionati Giovanili, anche qui un dato per dare l’idea: Allievi e Giovanissimi Provinciali hanno giocato regolarmente le partite dei primi due turni, i rinvii sono una manciata, ma devono chiudere. Regionali, Elite e Interprovinciali sono stati falcidiati nel programma per sospetti contagi però vanno regolarmente avanti.
Si potrebbe, infine, dire che hanno chiuso i campionati più facilmente gestibili da un punto di vista del “tracciamento” appunto perché provinciali, quindi locali, perciò racchiusi in determinati confini mentre hanno lasciato aperto i campionati che potrebbero portare “in giro” il virus in altre province o regioni rendendo il tracciamento molto più complicato.

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