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Venerdì, 26 Aprile 2024
Calcio

Dilettando - La rubrica di Massimo Mazza

Spesso mi viene da ridere nelle interviste che si sentono nel mondo del calcio. Ascolto interviste di atleti della pallavolo, del tennis, del rugby e ogni allenatore, atleta o dirigente dice quello che pensa. A volte ascolto invece interviste di...

Spesso mi viene da ridere nelle interviste che si sentono nel mondo del calcio. Ascolto interviste di atleti della pallavolo, del tennis, del rugby e ogni allenatore, atleta o dirigente dice quello che pensa. A volte ascolto invece interviste di calciatori che giocano in Spagna, Francia, Inghilterra e anche lì la trasparenza è diversa. Poi veniamo a noi, al nostro calcio italiano. Vi faccio un po’ di esempi.

Inizio preparazione estiva e interviste agli allenatori: cosa ne pensi del prossimo campionato che sta per iniziare?
Ma guarda si preannuncia un campionato difficilissimo, tutte le squadre si sono rinforzate (magari la propria ha comprato i migliori giocatori in circolazione ma non fa nessun commento) la squadra X ha comprato Tizio, Caio e Sempronio, giocatori di altra categoria, la squadra Y, ah beh quella parte favorita ha speso cifre incredibili, la squadra Beta invece è retrocessa quindi farà una squadra per vincere. In pratica si parla delle altre squadre ma non si menziona mai la propria. Ma andiamo avanti. Intervista dopo una partita persa da una squadra:

“Beh oggi abbiamo fatto una grande gara peccato che mancavano Tizio, Caio, Sempronio e ho dovuto giocare con molti giovani in campo”. Si giustifica sempre il mister, come se lui, i giovani, durante la settimana non li allenasse, si perde e si parla solo degli assenti. Giocatore che gioca male una partita: “La mia posizione in campo non è quella, io sono bravo a giocare centrale anziché  centrodestra (esempio), poi mi mancano minuti nelle gambe e quindi devo giocare con più continuità per trovare la forma". Già perché lui durante la settimana non si va ad allenare va a pescare. Ma sentite altre giustificazioni. “Abbiamo perso perché noi siamo una squadra tecnica e su un campo fangoso e pesante facciamo fatica”

Devo continuare? “Ho perso perché i giocatori non sono determinati". Dimenticavo le frasi con dentro le parole “ Determinazione, concentrazione, umiltà e sacrificio”. Si parla sempre di quello. Fotocopie, tutte le interviste di calciatori, allenatori, dirigenti, sono la fotocopia una dell’altra mai che ci sia una persona che dica: “Abbiamo perso perché gli altri erano più forti, perché io ho sbagliato un cambio, perché dovevo giocare in un modo e ho sbagliato a giocare in un altro” Ma sentite questa: “Mister se dovesse rifare la formazione e preparare la partita farebbe tutto nello stesso modo"? Risposta “Ah sicuramente sì, non cambierei niente, rifarei tutto come ho fatto”. Bello pieno di sé, ma che bravo ma che persona astuta. Evviva l’arroganza, evviva la semplicità di ammettere di avere sbagliato. Poi quelli proprio bravi che fanno credere ad un giocatore durante la settimana: “Ti vedo in forma, stai pronto”. Significa: "Ti ho dato il contentino, domenica sei in panca”. Evviva quindi la trasparenza, evviva quindi la semplicità di dire la verità. Cosa che non esiste nel calcio italiano. Nel calcio italiano esiste ipocrisia, frasi fatte e scontate. Ma io lo amo questo calcio, cosa ci vogliamo fare, è la nostra passione. Ma vivere il calcio con maschere pirandelliane…non è il mio mestiere.
 
Massimo Mazza

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