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Cella (Libertas): «Adesso si esagera, non è così che si combatte la discriminazione»

Lunga nota del presidente dei canarini dopo la squalifica per dodici giornate di un tesserato. «Procederemo con querela nei confronti del direttore di gara per falsa dichiarazione e conseguente reato di diffamazione, con richiesta di risarcimento danni»

Venendo però al nostro caso, ritengo difficilissimo il ruolo dell’arbitro; se si sbaglia a fischiare un calcio di rigore ai Mondiali, nonostante il Var, figuriamoci come si possa biasimare un errore del genere nella categoria dilettanti. Eppure ad ogni partita si sentono, sugli spalti e non solo, epiteti indicibili e personalmente mi viene il voltastomaco a sentire certe cose, soprattutto se pronunciate da genitori, mister o dirigenti anche nelle categorie giovanili.
Ciò nonostante, stante la severità delle pene previste ed il riflesso mediatico che ne consegue, ritengo che con l’insulto razziale il direttore di gara si trovi in mano una bomba dagli effetti devastanti; motivo per cui lo stesso dovrebbe giudicare con lucidità e senza alcun preconcetto, per cui, prima di scrivere un referto, debba essere estremamente sicuro di quello che ha sentito, senza alcun minimo dubbio.
Il nostro giocatore non ha pronunciato alcun insulto razzista all’arbitro, e ci sono testimoni che lo confermano. L’abbaglio del direttore di gara ha provocato un danno di immagine alla nostra società, ma soprattutto creato pesanti effetti psicologici ed a livello sociale su di un ragazzo che ha subito una vera e propria gogna mediatica; in seguito agli articoli usciti su quotidiani e pagine social (con tanto di nome e cognome), si è verificata una vera e propria stormshit e su Facebook ho letto commenti a dir poco vergognosi da parte dei cosiddetti “leoni da tastiera”, con frasi ingiuriose espresse nei confronti del ragazzo e della sua famiglia, senza nemmeno conoscere la realtà dei fatti.
Detto ciò, ci tengo a ribadire che la A.C. Libertas, trattandosi peraltro di una realtà di quartiere, svolge una funzione sociale e tra i propri valori persegue in primis quello dell’educazione, del rispetto e dell’integrazione, annoverando tra i propri 200 iscritti innumerevoli diverse etnie ed ogni tipologia di fede religiosa.

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