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Cella (Libertas): «Adesso si esagera, non è così che si combatte la discriminazione»

Lunga nota del presidente dei canarini dopo la squalifica per dodici giornate di un tesserato. «Procederemo con querela nei confronti del direttore di gara per falsa dichiarazione e conseguente reato di diffamazione, con richiesta di risarcimento danni»

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato di Christian Cella, presidente dell'Audax Calcio Libertas, che interviene nuovamente dopo la squalifica per 12 giornate a un proprio tesserato accusato di indulti razzisti a un arbitro. Il massimo dirigente dei canarini conferma la decisione di presentare ricorso verso la decisione del Giudice sportivo e va oltre, preannunciando anche una querela nei confronti del direttore di gara "per false dichiarazioni".

Questa la nota integrale

Come siamo sempre soliti fare, alle parole seguono i fatti e pertanto abbiamo presentato ricorso contro una decisione che riteniamo del tutto assurda e profondamente ingiusta, anche perché il fatto non sussiste. Ma non finisce qui, perché se il risultato del ricorso potrà essere scontato, nonostante ci siano testimoni a nostro favore, con l’Avv. Giuseppe De Falco abbiamo ritenuto opportuno procedere anche con querela nei confronti del direttore di gara per falsa dichiarazione e conseguente reato di diffamazione, con richiesta di risarcimento danni; nella speranza che, se non provvederà a riparare il torto la giustizia sportiva, possa almeno farlo quella ordinaria.
A costo di passare per politically uncorrect, voglio farmi portavoce del pensiero di molti nel settore, cioè che si stia esagerando. Si condanna in assoluto il razzismo, ma non è questo il modo corretto per farlo, anzi lo ritengo controproducente, specialmente se ci sono degli abusi. So che le mie parole verranno fraintese da molti, ma è ora di dire basta.
Viviamo in una società che pensa di pulirsi la coscienza trincerandosi dietro ad un falso moralismo “peloso”, con condanne plateali (ed anche esagerate) che hanno il solo effetto di creare clamore mediatico, salvo poi non fare nulla di concreto contro la vera discriminazione, di qualsiasi tipo; e così ogni giorno vengono continuamente discriminati gli stranieri (di qualunque etnia, giova ricordarlo), sul posto di lavoro e negli uffici pubblici, così come vengono emarginati e bullizzati ragazzi soltanto per il loro aspetto fisico.
Siamo arrivati al paradosso che alcune canzoni (vedi Vasco) o alcuni film di Jerry Calà, Lino Banfi o con la partecipazione del compianto “Dogui” (all’anagrafe Guido Nicheli), subirebbero oggi una censura preventiva. Mi dispiace ma non è così che si combatte la discriminazione, questi sono solo inutili orpelli di facciata.
Ma non la penso così soltanto io, il mio punto di vista è pienamente condiviso anche dal nostro mister delle giovanili, Bance Youssoufu, di origini del Burkina Faso, che ha peraltro appena aperto una Onlus per aiutare il suo Paese.

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