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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nubifragio - Filippi: «Una piena ha distrutto 50 anni di lavoro»

«La situazione è disastrosa, ma cercheremo di venirne fuori». Tino Filippi, segretario della Travese, fatica a commentare quanto successo nella nottata fra domenica e lunedì, quando il centro sportivo della società piacentina è stato letteralmente...

«La situazione è disastrosa, ma cercheremo di venirne fuori». Tino Filippi, segretario della Travese, fatica a commentare quanto successo nella nottata fra domenica e lunedì, quando il centro sportivo della società piacentina è stato letteralmente spazzato via dall’esondazione del Trebbia. Prima tiene subito a precisare che «di fronte a un morto e due dispersi i nostri problemi non sono nulla», poi stila l’elenco dei danni. «Sono enormi. Sul campo c’era un metro d’acqua, che in serata se ne è andata lasciando però una valanga di fango che rende inagibile la struttura. Il fiume ha invaso gli spogliatoi fino a un metro di altezza e ha distrutto tutte le nostre attrezzature, comprese le due caldaie. Senza contare che la recinzione e le porte sono state divelte, abbiamo danni che sono quantificabili in almeno 100mila euro».

CONCLUSA - Domenica prossima il calendario di Seconda categoria avrebbe proposto la prima sfida interna per la Travese, una gara che ovviamente non si giocherà, almeno non sul terreno della società trebbiense: «Per noi la stagione casalinga è già terminata» spiega uno sconsolato Filippi che poi precisa «in giornata abbiamo ricevuto tantissime chiamate dalle altre società che ci hanno offerto aiuto e solidarietà. Avremo bisogno di sostegno, soprattutto logistico, per andare avanti».
Già, perché altrimenti non sarebbe possibile proseguire il campionato per la prima squadra, che milita in Seconda categoria, ma neppure per la formazione di Pulcini e per i bimbi della Scuola calcio. «Abbiamo subito interessato la Federazione che si è mostrata sensibile e ha assicurato che farà di tutto per aiutarci. Ma le nostre risorse sono pochissime, non possiamo affittare campi per allenarci il mercoledì e il venerdì e strutture per giocare la domenica. Se non ci danno una mano noi siamo costretti a chiudere».

SOLUZIONI - I dirigenti stanno già cercando soluzioni: «I Pulcini giocheranno tutte le gare in trasferta e chiederemo al gestore della piscina, che ha un campo in sintetico per le partite a 5, se possiamo utilizzare la sua struttura per gli allenamenti e per la Scuola calcio». Non è finita: «Per ripartire speriamo anche nell’aiuto del Comune, anche se ci rendiamo conto che in questo momento la priorità non può essere certamente il centro sportivo. Cercheremo di venirne fuori, ma è ovvio che senza aiuti di alcun tipo saremmo costretti a ritirare le squadre dai rispettivi campionati».
Poi l’ultima amarissima considerazione: «Era un campo che stavamo costruendo piano piano da almeno cinquant’anni, è bastato un attimo e la piena del Trebbia ce l’ha tolto per sempre»

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