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Piovani non perde occasione di elogiare il suo Piacenza: «Quel periodo mi manca, ho visto crescere società, tifosi e tutta la città»

L'attuale tecnico del Sassuolo femminile ricorda le stagioni trascorse in biancorosso. «Totò De Vitis è stato il mio modello»

Gianpiero Piovani non perde mai l’occasione di parlare del suo Piacenza. L’attuale tecnico del Sassuolo femminile, diventato uno dei punti di riferimento del calcio in rosa (ha appena vinto la Panchina d’oro) analizzando la stagione appena conclusa con un inatteso ed eccellente terzo posto in classifica ha paragonato il movimento attuale a quello che vide la società biancorossa conquistare la promozione in Serie A.

«Il calcio femminile – ha spiegato Piovani a PinkSoccer24 – assomiglia a quello in cui giocavo io, non giravano tanti soldi, c’era una grande umiltà e una voglia incredibile di raggiungere certi livelli. Vivevamo un periodo di grande entusiasmo e allo stadio si vedevano intere famiglie».
Quindi parla in modo più dettagliato del Piacenza. «Mi ricordo quando passammo da 2500 spettatori in Serie B a 17mila in Serie A. Quel periodo mi manca molto, ho giocato in una società per 11 stagioni vedendo crescere il club, i tifosi e tutta la città».

Chiusura su un suo ex compagno. «Quando ero capitano il mio modello è stato Totò De Vitis, era un punto di riferimento, mentre come tecnici ne ho avuti tanti bravi, da Sacchi a Ranieri arrivando fino a Materazzi, a cui ho cercato di “rubare” tante cose positive».

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