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Gabriele Gravina eletto presidente della Figc al primo turno con il 97,2% dei voti

Plebiscito per l'ex numero 1 della Serie C, oggi a capo del calcio italiano per i prossimi 2 anni. Quattro i punti cardine: golden share in Serie A, riforma dei campionati e della Giustizia Sportiva, la Serie C semiprofessionistica

Vittoria (scontata) al primo turno per Gabriele Gravina, ex presidente dimissionario della Serie C e da pochi istanti numero uno della Figc per i prossimi due anni. Plebiscito doveva essere e plebiscito è stato per l’unico candidato alla principale poltrona del calcio italiano, con il 51% dei voti garantito dal pacchetto Dilettanti e Lega Pro, poi Gravina ha trovato consensi anche in Serie A e Serie B e tra gli arbitri e allenatori. Insomma ha raggiunto il quorum del 75% alla prima votazione dei 274 delegati del pallone (97,2% per la precisione), votazioni iniziate alle 11 e terminate poco dopo le 13.
Adesso per Gravina si apre una partita tutta da giocare ora che è al vertice della Figc, le riforme sono al primo punto e l’agenda è davvero fitta. I punti principali sono - oltre a risolvere entro martedì il nodo Entella, i liguri vanno in B come deciso dal Coni o rimangono in C? - la golden share in Serie A (serie di regole da attuare subito in modo indipendente), la revisione dei campionati con la B che tornerà a essere a 20 squadre (il meccanismo promozione e retrocessioni sarà lo snodo cruciale) e la Serie C che dovrà diventare semiprofessionistica, oltre ovviamente alla riforma completa della Giustizia Sportiva che nell’estate appena trascorsa ha dimostrato tutti i suoi limiti andando spesso e volentieri in corto circuito.

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