Cena arbitri: «Siate esempio per dedizione e impegno»
Nella serata di sabato 30 maggio, presso il Ristorante Olympia di Niviano, si è svolta lormai classica Festa Sezionale degli arbitri di calcio piacentini. Il gruppo, guidato dal presidente Antonio Lanzoni, ha saputo organizzare un incontro...
Nella serata di sabato 30 maggio, presso il Ristorante Olympia di Niviano, si è svolta lormai classica Festa Sezionale degli arbitri di calcio piacentini. Il gruppo, guidato dal presidente Antonio Lanzoni, ha saputo organizzare un incontro davvero piacevole, ben strutturato sia con momenti di allegra convivialità sia attraverso riflessioni serie e mai superficiali espresse dagli ospiti presenti. Tra antipasti rigorosamente nostrani e squisite prelibatezze come gli gnocchi in Salsa Traminer e speck, senza tralasciare un ottimo Filetto alle Piccole Erbe, sono stati consegnati, come tradizione, anche i premi sezionali, con la dichiarata finalità di mettere in mostra chi si è particolarmente distinto nellattività arbitrale di questanno appena concluso. Davanti ad una platea eterogenea, con personalità importanti del mondo arbitrale, giornalisti e dirigenti di società calcistiche, si sono alternati al microfono diverse autorità che hanno messo in luce limportanza di questi momenti di ritrovo e la buona crescita del movimento, anche qui a Piacenza. Ospite d'onore della serata Daniele Orsato, fischietto internazionale.
Lex arbitro di Serie A Antonio Giannoccaro, ora tra i massimi dirigenti della Commissione Arbitri Interregionale, ha posto laccento sui valori umani che costituiscono la base su cui impiantare le caratteristiche tecniche: Le cose vanno a braccetto. Una gara dura novanta minuti, ma unatleta vive in questa condizione per 365 giorni allanno. Fondamentale è quindi una vita e dei principi sani. Per larbitro, in modo particolare, essere un esempio di dedizione e impegno deve essere la strada maestra.
Alfredo Trentalange, giudice di gara nella massima serie per quasi 15 anni, attualmente tra i più importanti quadri dirigenziali del movimento arbitrale anche a livello internazionale, nonché educatore professionista e maestro di sport, ha fornito il suo punto di vista sulluomo con fischietto e cartellini: Larbitro è una figura complessa; in pochi attimi, in un ambiente a volte ostile, deve prendere una decisione e assumersi la responsabilità di quella. Fare larbitro significa crescere e mettersi in discussione a livello umano, ma soprattutto significa avere un profondo senso della giustizia e attraverso quella raggiungere un contesto di pace, rispetto e aiuto reciproco.
Clou della serata, momento atteso soprattutto dai giovani, è stata la premiazione di Daniele Orsato, fischietto internazionale, tra i migliori in Europa, che ha mostrato a tutti davvero unottima dialettica e comunicazione, incitando gli arbitri piacentini al sacrificio continuo: Vengo da un piccolo paese in Provincia di Vicenza, Schio. Attraverso il sacrificio, la voglia di fare, il rispetto e leducazione in 16 anni di attività sono arrivato in Serie A. Perché sono il più bravo di tutti? Assolutamente no. Ho solo creduto in ciò che ho fatto e sto facendo, cercando di essere equilibrato e di sacrificarmi continuamente. Invito anche voi a non arrendervi mai; vedrete che qualsiasi cosa farete nella vita, vi toglierete grandi soddisfazioni.
Alberto Rossi
Lex arbitro di Serie A Antonio Giannoccaro, ora tra i massimi dirigenti della Commissione Arbitri Interregionale, ha posto laccento sui valori umani che costituiscono la base su cui impiantare le caratteristiche tecniche: Le cose vanno a braccetto. Una gara dura novanta minuti, ma unatleta vive in questa condizione per 365 giorni allanno. Fondamentale è quindi una vita e dei principi sani. Per larbitro, in modo particolare, essere un esempio di dedizione e impegno deve essere la strada maestra.
Alfredo Trentalange, giudice di gara nella massima serie per quasi 15 anni, attualmente tra i più importanti quadri dirigenziali del movimento arbitrale anche a livello internazionale, nonché educatore professionista e maestro di sport, ha fornito il suo punto di vista sulluomo con fischietto e cartellini: Larbitro è una figura complessa; in pochi attimi, in un ambiente a volte ostile, deve prendere una decisione e assumersi la responsabilità di quella. Fare larbitro significa crescere e mettersi in discussione a livello umano, ma soprattutto significa avere un profondo senso della giustizia e attraverso quella raggiungere un contesto di pace, rispetto e aiuto reciproco.
Clou della serata, momento atteso soprattutto dai giovani, è stata la premiazione di Daniele Orsato, fischietto internazionale, tra i migliori in Europa, che ha mostrato a tutti davvero unottima dialettica e comunicazione, incitando gli arbitri piacentini al sacrificio continuo: Vengo da un piccolo paese in Provincia di Vicenza, Schio. Attraverso il sacrificio, la voglia di fare, il rispetto e leducazione in 16 anni di attività sono arrivato in Serie A. Perché sono il più bravo di tutti? Assolutamente no. Ho solo creduto in ciò che ho fatto e sto facendo, cercando di essere equilibrato e di sacrificarmi continuamente. Invito anche voi a non arrendervi mai; vedrete che qualsiasi cosa farete nella vita, vi toglierete grandi soddisfazioni.
Alberto Rossi