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Calcio - Entro il 30 giugno la riforma dei campionati. Si punta a una Serie B1 e una B2 dal 2022/2023

L'obiettivo della proposta di Gravina è di ridurre il numero dei club pro, al massimo 60 e la Serie C diventerebbe semiprofessionistica. Il tutto prenderà forma nell’annata 2022/2023, la prossima stagione 2021/2022 sarà propedeutica alla riforma

IL 2021/2022 ANNO DECISIVO
Il tutto però non nasce dall’alto, ma dal basso. Si vuole riformare la base per dare beneficio a tutto il sistema e quindi dalla Serie C occorre partire. Ipotizzando una messa a punto della riforma questa estate, la stagione 2021/2022 sarà quella che porterà al meccanismo di promozioni, stabilizzazioni e retrocessioni nelle nuove categorie. Al momento non si conoscono nel dettaglio nel proposte di Gravina ma, una cosa è certa, quest’anno il Piacenza si è salvato e il prossimo anno sarà costretto a scelte importanti perché per entrare nella famosa B2 dal 2022/2023 bisognerà indicativamente classificarsi entro le prime 6-7 di ogni Girone nella stagione 2021/2022, cioè la prossima. In pratica ci vuole un cambio di marcia perché se da un lato è vero che l’ingresso nella B2 non cambierebbe granché rispetto a oggi, è altrettanto vero che il calcio professionistico andrà tutto lì e chi rimarrà in Serie C nel 2022/2023 in parole povere non solo rimarrà fuori dal circuito che conta ma diventerà alla stregua di un campionato di Serie D.

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