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Calcio giovanile

«Il movimento giovanile è allo stremo, si stanno causando danni irreparabili ai ragazzi»

L'allarme di Vito Tisci, presidente del Settore Giovanile  e Scolastico della Figc. «Dobbiamo rispettare le regole, ma anche l'Europa ha invitato ad intensificare gli sforzi per evitare che l’emergenza sanitaria abbia effetti negativi a lungo termine sui giovani e sul settore sportivo»

«Come Settore Giovanile e Scolastico continuiamo a garantire il rispetto delle regole imposte dalla emergenza sanitaria ma il movimento è allo stremo. Mi riferisco alle difficoltà economica della società ma anche ai danni irreparabili che il blocco dell’attività sportiva di contatto sta causando al benessere psico-fisico di circa 700.000 ragazzi e ragazze limitandoci ai soli tesserati Figc». Sono le parole preoccupate  di Vito Tisci, Presidente del Settore Giovanile  e Scolastico della Figc.

Il Parlamento europeo ha recentemente adottato una risoluzione con la quale richiama gli Stati membri ad intensificare gli sforzi per evitare che l’emergenza sanitaria legata alla pandemia abbia effetti negativi a lungo termine sui giovani e sul settore sportivo. Ad allarmare il Settore Giovanile e Scolastico della Figc sono i possibili danni permanenti per intere generazioni di atleti degli sport professionistici e di base e soprattutto  le conseguenze sulla salute pubblica.

«Siamo la Federazione, rispettiamo le regole perché solo così garantiamo la salute dei nostri ragazzi e lavoriamo affinché si possa tornare in campo non appena possibile. Non vi sono scorciatoie giustificabili e invito a diffidare di chi agisce fuori dalla chiare regole esistenti, senza  il rispetto di un protocollo sanitario a tutela dei praticanti».

In piena seconda fase di contagio e nell’imminenza delle nuove determinazioni restrittive, il Settore Giovanile e Scolastico della Figc ha per prima promosso presso le autorità competenti l’opportunità dell’attività individuale per salvaguardare minimamente l’attività di base così come ha redatto gli adeguati protocolli sanitari condivisi con il Cts che con successo stanno garantendo lo svolgimento delle competizioni di interesse Nazionale come le massime serie di calcio maschile e femminile ma anche i campionati nazionali Primavera e Giovanili.

La speranza è che le restrizioni possano gradualmente allentarsi per consentire anche ai giovani calciatori che in alcune fasce di età rappresentano anche il 25% della popolazione giovanile, di poter praticare il proprio sport in piena sicurezza, beneficiando degli indubbi vantaggi che questo comporta per la stessa salute fisica e mentale dei nostri ragazzi, senza dimenticare i risvolti in termine educativi e sociali che tutta l’attiva calcistica a qualsiasi livello può apportare.

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