La Spes Borgotrebbia presenta il settore giovanile: oltre 250 tesserati e attenzione anche al sociale. FOTOGALLERY
Vernissage sul Puppo B per la società piacentina. Il responsabile Sartori: «I ragazzi rappresentano il nostro fiore all'occhiello»
Tutti in campo per ricevere l’applauso dei genitori e dei tifosi presenti in tribuna. L’intero settore giovanile della Spes Borgotrebbia si è dato appuntamento al Puppo B per un vernissage che ha coinvolto i circa 250 ragazzi tesserati, vero fiore all’occhiello della società piacentina che vanta anche la formazione seniores impegnata in Prima categoria.
«La nostra attenzione verso il settore giovanile – spiega il responsabile Francesco Sartori – è altissima. Da anni rappresenta il fulcro della nostra attività, perché i ragazzi sono il nostro futuro. Puntiamo a farli allenare e giocare nelle condizioni migliori possibili, tanto che siamo una delle poche Scuole Calcio Elite della nostra provincia».
I numeri del club del presidente Maurizio Russo sono importanti e coprono tutte le categorie previste dalla federazione: 45 bambini della Scuola Calcio, 40 tra Primi Calci e Pulcini, 35 Esordienti, 40 Giovanissimi, 40 Allievi a cui aggiungere Juniores e prima squadra. «Il nostro è un progetto inclusivo, ma abbiamo anche l’obiettivo di alzare il livello qualitativo grazie all’inserimento di tecnici sempre più qualificati: quest’anno, per fare un esempio, due dei nostri Pulcini sono passati ala Cremonese e uno al Piacenza. Non è finita: in primavera ripartiremo anche con la Scuola Calcio in parrocchia, con la collaborazione della chiesa Santi Angeli Custodi di Borgotrebbia».
La società è molto sensibile a progetti sociali che coinvolgano persone in difficoltà. «Riproporremo l'attività che svolgiamo da anni in carcere, dove alcuni nostri istruttori settimanalmente si recano per fare allenare i detenuti. Dopo la sospensione obbligatoria causata dal Covid vogliamo anche ripartire con la visita agli anziani del Vittorio Emanuele, da anni iniziativa classica che vede coinvolta la società e tutti i nostri ragazzi, la colletta alimentare e la lotteria, perché per noi fare sport vuol dire essere attenti anche al sociale»