rotate-mobile
Calcio giovanile

Inchiesta Sportpiacenza - L'esempio della Valle d'Aosta. La Carta dei diritti e la mancata applicazione

Ecco cosa dice il documento della Figc che però sul campo non viene rispettato. Il caso dei campionati piemontesi

Tornando a Piacenza, il dibattito prosegue: riceviamo a pubblichiamo integralmente altri interventi di tecnici e addetti ai lavori.

Mi piacerebbe completare il discorso relativo ai risultati del campionato Giovanissimi con l’esempio della regione Valle d’Aosta. Come Lions Valdarda, abbiamo organizzato anche quest’anno un mini ritiro di tre giorni a Pila, in Valle d’Aosta, il weekend prima dell’inizio dei campionati.

Vengo subito al punto; pur muovendoci con largo anticipo, non siamo riusciti a disputare nessuna amichevole in zona perché tutte le squadre della nostra categoria erano impegnate in piccoli tornei per aggiudicarsi il diritto a partecipare ai campionati regionali. I dirigenti della squadra di Gressan, ad esempio, ci hanno illustrato la formula vigente in Valle d’Aosta che quest’anno consiste in 27 quadrangolari “all’italiana” dove le prime classificate di ogni girone (più alcune ripescate) accedono alla fase regionale meritandosi sul campo il diritto alla categoria.

In questo modo si gioca per un mese e mezzo ad inizio anno calcistico, automaticamente tutto ciò consente alle compagini più preparate di accedere da subito ai tornei regionali o élite. Da metà ottobre poi, sia per le categorie provinciali che per quelle regionali, hanno inizio i campionati veri e propri disputati su andata e ritorno senza più dover ricorrere a nessun tipo di selezione. Pur migliorabile, mi sembra comunque un buon punto di partenza per evitare disparità troppo evidenti o dover disputare due campionati all’interno della stessa annata.

Manuel Rizzi, allenatore del Lions Valdarda, Giovanissimi provinciali girone C

Credo che uno dei mali di questa formula sia l'obbligo di ricercare per forza il risultato quando nel settore giovanile (soprattutto categoria Giovanissimi), gli allenatori dovrebbero essere istruttori e ricercare la presentazione, individuale e di squadra, costruendo il gioco dal basso e mettendo quindi in conto gli errori individuali che possono cambiare in senso negativo il risultato. Così facendo si possono migliorare individualmente i calciatori molto più che ricercando il risultato a tutti i costi. 
Questa formula incentiva anche lo “scippo” dei ragazzi più bravi dalle piccole realtà. Male, quest'ultimo, che proprio la federazione pensava di estirpare con l'applicazione del sistema ora in uso.

Franco Savini responsabile settore giovanile Usd Borgonovese, istruttore Coni-Figc

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchiesta Sportpiacenza - L'esempio della Valle d'Aosta. La Carta dei diritti e la mancata applicazione

SportPiacenza è in caricamento