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Inchiesta Sportpiacenza - Pelò: «Qualcosa va cambiato, ma è difficile trovare una soluzione che soddisfi tutti»

Il delegato provinciale della Figc: aperti a qualsiasi suggerimento, con il Comitato regionale stiamo valutando la situazione. Cambiamenti per il prossimo anno? Ne parliamo con le società

Fa un passo indietro Pelò e ricorda quando, quattro anni fa, da Bologna fu deciso di modificare il sistema per l’iscrizione ai campionati regionali, passando da una graduatoria che si basava su titoli e punteggi all’attuale “qualificazione” nei tornei provinciali. «Qualcuno ha detto che nella riunione in cui si prese la decisione erano presenti 11 società su 60, tutti votarono contro il cambiamento ma la federazione considerò gli assenti come favorevoli. Questo lo smentisco in modo categorico e ci sono i verbali a confermarlo: a quell’incontro parteciparono 38 squadre su 67 aventi diritto: 12 votarono no e 26 scelsero la nuova formula».

Che, a livello teorico, nasceva da due considerazioni. La prima: evitare il “cannibalismo” delle società partecipanti ai campionati regionali che avevano maggiore appeal nel convincere i ragazzini a trasferirsi nei loro gruppi. La seconda: garantire la possibilità a tutti di partecipare ai regionali, considerato che con il sistema precedente erano sempre le solite squadre a garantirsi il diritto. «Non abbiamo stravolto niente - precisa Pelò - però per quanto ci riguarda in due-tre occasioni qualche sorpresa si è registrata».

Il delegato provinciale sa bene che qualunque soluzione venga proposta non potrà mai accontentare tutti. E per farlo capire snocciola i numeri del movimento provinciale. «A livello di settore giovanile - chiarisce - contiamo complessivamente 3894 tesserati e più precisamente 3595 provenienti dalle società dilettantistiche e 299 dalle due squadre professionistiche. Solo nei Giovanissimi, la categoria attualmente sotto i riflettori, abbiamo 46 formazioni iscritte. Nei dilettanti ci sono invece 3126 giocatori. Capite che con questi numeri è impossibile mettere tutti d’accordo».

Qualcosa però bisogna cambiare, Pelò ne è consapevole e con i vertici del comitato regionale sta già cercando una soluzione adeguata, anche perché mentre in altre province il divario fra le squadre non è troppo elevato, realtà come Bologna e Ravenna vivono gli stessi problemi di Piacenza. Ma quali sono le strade da seguire? Il delegato provinciale ne indica sostanzialmente due, escludendone a priori una terza. «Iniziamo con il dire che non è possibile fare un girone delle squadre più forti riservando a quel raggruppamento tutti i posti disponibili. Innanzitutto sarebbe difficile da realizzare a livello pratico: chi decide anno dopo anno quali sono le formazioni migliori e quelle invece da “escludere”? E comunque il regolamento impedisce di seguire questa ipotesi».

Restano dunque in piedi due opzioni. «O ripristiniamo il sistema proposto due anni fa, con il gruppo delle squadre B a cui aggiungere altre formazioni a cui non interessa concorrere per i regionali dividendo dunque i posti disponibili in due soli raggruppamenti, oppure torniamo al vecchio sistema di iscrizione per titoli e punteggio. A oggi altre ipotesi non ne vedo, anche se siamo aperti a qualunque suggerimento arrivi dalle società. Dopo quattro anni è arrivato il momento di una verifica con il comitato regionale: di certo nel campionato attuale non ci saranno stravolgimenti perché non è più possibile, ma per la prossima stagione ne possiamo parlare».

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