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La mamma ultrà e la provocazione di Gresia: «E se tutti i genitori per protesta lasciassero le tribune?»

Il presidente degli arbitri piacentini: «Quello che è successo è vergognoso, sono indignato. Non è possibile che degli adulti insultino i ragazzini». Poi alle società: «Il rapporto con i dirigenti è molto buono, ma bisogna fare un passo avanti»

DI certo mettere pressione dalla tribuna non è il modo migliore per consentire ai giovani arbitri di prendere confidenza con il ruolo. «Non mi stancherò mai di citare il caso capitato qualche anno fa, quando 12 direttori di gara, tutti minorenni, si dimisero in seguito agli insulti ricevuti. E per un certo periodo molti genitori hanno impedito ai propri figli di frequentare i corsi proprio per questo motivo». Ovviamente non ci sono solo aspetti negativi, ma quelli positivi sono numericamente molto ridotti. «Come quando qualche mese fa alcuni genitori applaudirono una ragazzina perché si accorse di un errore e modificò la propria decisione. Questo è l’atteggiamento che ci piacerebbe vedere».

Poi l’analisi di Gresia va oltre e coglie un aspetto particolare. «Ai miei ragazzi dico sempre: non è facile sopportare gli insulti e farseli scivolare addosso, ma quando ci riuscirete allora vorrà dire che siete cresciuti. I “genitori-urlatori” sugli spalti non si rendono conto che permettono ai direttori di gara di formarsi da un punto di vista caratteriale, ma nello stesso tempo danno un esempio negativo ai propri figli, ottenendo così l’effetto contrario rispetto a quello che vorrebbero».

Poi però Gresia non riesce a trattenersi. «Quello che è successo è vergognoso, sono veramente indignato, perché vedere degli adulti che offendono i ragazzini è imbarazzante. Mi piacerebbe che in questi casi tutte le altre persone si alzassero e se ne andassero dalle tribune».

Sottolineando nuovamente i buoni rapporti esistenti con le società, Gresia fa un passo avanti. «Capisco che sia complicato gestire certe persone e a volte i dirigenti non hanno nemmeno gli strumenti per farlo. Però vorrei si compisse un passo in avanti perché non possiamo fare finta di niente. Le società hanno anche un importantissimo ruolo educativo, allora se i genitori non adempiono a questa funzione, se remano contro, è giusto che restino lontano dal campo».

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