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Calcio Femminile

Le nozze d'oro di Piacenza con lo scudetto: quel fantastico 1971 e lo storico trionfo della Brevetti Gabbiani

I ricordi di Luciana Meles: «Eravamo uno squadrone, perdemmo una sola partita in tutto il campionato». Un gruppo composto da pioniere che lasciarono un segno anche fuori dal campo

Realab Proposta2-74 (trascinato)Ligabue, Romani, Frascara, Rocca, Capra, Fabbri, Meles II, Meles I, Croce, Bandini, Pantano. Leggetela tutta d’un fiato, la cadenza incide poco perché a quei tempi di schemi non si parlava, contava solamente correre e giocare la palla. Piacenza festeggia le nozze d’oro con lo scudetto: era il 7 novembre 1971 quando sul campo di Gossolengo la formazione targata Brevetti Gabbiani conquistava il primo titolo tricolore a squadre nella storia della nostra città. Di quell’impresa oggi si trovano pochi ricordi anche su internet, ma è sufficiente la memoria di Luciana Meles per togliere lo strato di polvere accumulato su un incredibile successo e rivivere una vittoria irripetibile. «Eravamo uno squadrone – spiega la centrocampista protagonista anche della prima partita della nazionale italiana femminile contro la Cecoslovacchia nel 1968 e vincitrice della Coppa Europa – tanto che in tutto l’anno perdemmo una sola partita. Giocavamo in vari campi della provincia e a seguirci c’era sempre un pubblico numerosissimo, in ogni gara avevamo almeno 2-3mila persone sugli spalti».

Di tattica, conferma la Meles che era la stella di quella formazione, si parlava molto poco anche in campo maschile; le partite femminili erano uno spettacolo di atletica e tecnica. «L’obiettivo era fare un gol in più degli avversari, contava solamente quello. C’erano difensori, centrocampisti e attaccanti, ma ci si fermava lì. La nostra rosa? La Rocca era un ottimo libero, la Frascara un bel terzino, poi c’era la Bandini come mezzala e la Croce gran centravanti. Tutta gente che giocava bene e poteva contare su un ottimo tocco di palla». Nelle 26 gare disputate la formazione piacentina riuscì a segnare ben 74 reti subendone solamente 15, a dimostrazione di una superiorità impressionante su avversarie che si chiamavano Roma (seconda classificata) Acf Juventus, Cagliari, Fiorentina e Napoli. Quattordici le formazioni iscritte al campionato delle Ffigc (Federazione Femminile Italiana Gioco Calcio), la sigla più importante e che coinvolgeva formazioni di tutta Italia. C’era poi anche una lega minore, la Ficf (Federazione Italiana Calcio Femminile) che interessava principalmente squadre del nord.

Brevetti Gabbiani Piacenza-2

La Brevetti Gabbiani era nata sulle ceneri della Pro Loco Travo, che partecipò al primo campionato italiano, e dominò il torneo. Subì la prima (e unica) sconfitta dopo dieci giornate per mano dell’Autoroma Bergamo che chiuse quarta, per il resto fu una cavalcata trionfale che portò a quell’indimenticabile 7 novembre 1971. «Eravamo sul campo di Gossolengo e la certezza aritmetica della nostra vittoria arrivò in modo strano: era la penultima giornata e l’Audax Laziale non si presentò alla partita. Questo non tolse nulla alla nostra vittoria, era una formazione ultima in classifica a zero punti che all’andata avevamo battuto 11-1, avremmo passeggiato anche quella domenica. Quando arrivò la comunicazione ufficiale esplose la festa e il nostro sponsor Dante Gabbiani portò tutta la squadra e lo staff al Castellaccio a festeggiare. Fu un momento incredibile, io avevo 20 anni, mia sorella era ancora più giovane e a 15 anni poteva già vantare un successo Tricolore».

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