Betty Bavagnoli al Corriere della Sera: «Il professionismo del calcio femminile sarà un traguardo importantissimo»
La piacentina, responsabile di tutte le attività in rosa della Roma Women, ha parlato di passato, presente e futuro. «Abbiamo lottato tanto per quello che le ragazze stanno raccogliendo»
Una vita in campo, prima da calciatrice arrivata fino alla Nazionale e poi in panchina, adesso la nuova avventura dietro la scrivania. Elisabetta Bavagnoli, per tutti Betty, piacentina trasferitasi per lavoro a Roma, continua a dare lustro al calcio femminile. Lo fa anche indirettamente: questa mattina il Corriere della Sera le ha dedicato mezza pagina con una lunga intervista in cui l’attuale responsabile di tutte le attività del calcio femminile della Roma ha parlato di passato, presente e futuro. Dalla prima rassegna iridata della storia, disputata in Cina nel 1991 «con una generazione di calciatrici fortissime che scoprì un nuovo mondo», alla nascita della Roma Women con cui nel 2021 ha vinto la Coppa Italia. In mezzo anche l’esperienza come seconda allenatrice nel calcio maschile alla Viterbese.
E’ stata lei a scegliere Alessandro Spugna come suo sostituto sulla panchina giallorossa: «Non conta se sei uomo o donna, valgono la competenza e la qualità. Però non penso si possa immaginare il calcio delle donne senza figure femminili all’interno».
Il prossimo passo sarà il professionismo che entrerà in vigore dalla prossima stagione: «Un traguardo importantissimo che ci darà tutele e garanzie di cui abbiamo bisogno. Abbiamo lottato tanto per quello che le ragazze stanno raccogliendo».
E mentre si accenna alla possibilità che finita l’era di Milena Bertolini possa essere proprio la Bavagnoli a proseguire il percorso con l’Italia, la piacentina torna sulla decisione di cambiare ruolo all’interno della Roma. «Una scelta non semplice perché sono donna di campo da una vita. Ma così penso di poter dare di più al club e al movimento».