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Calcio - CAI: focus sul Green Gold San Polo

Quest’oggi incontriamo una protagonista del Campionati CAI di Calcio a 11: Green Gold San Polo. La squadra originaria di San Polo di Podenzano fa parte integrante del progetto del San Polo Calcio, l’anno scorso vincitore del Girone B di Terza...

Quest’oggi incontriamo una protagonista del Campionati CAI di Calcio a 11: Green Gold San Polo. La squadra originaria di San Polo di Podenzano fa parte integrante del progetto del San Polo Calcio, l’anno scorso vincitore del Girone B di Terza Categoria e della Supercoppa Provinciale guadagnandosi l’accesso alla seconda Categoria 2015/2016.

Parlateci un po’ dell’origine della squadra e della società di cui fate parte.
«L’ASD San Polo Calcio propone attività dal 1967. Negli anni si sono succedute diverse dirigenze con obiettivi e servizi che sono cambiati nel tempo. Oggi ci proponiamo come società a servizio del territorio che la ospita e decliniamo questa funzione realizzando attività a favore di bambini e adulti. Si tratta dell’iscrizione di squadre di calcio ai campionati federali e la realizzazione di altri eventi, culturali e mondani, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una cultura di comunità. Tutto nasce da una domanda che alcuni dirigenti del San Polo Calcio si sono posti alla fine della
stagione 2012-13: quale futuro per la nostra società sportiva? l’emergente che più di altri era riconoscibile nei gruppi di discussione che portavamo avanti era proprio la comunità. In sintesi, possiamo dire che la comunità è il luogo in cui operiamo, la partecipazione e l’inclusione gli strumenti che utilizziamo, la crescita il nostro obiettivo. Per quanto riguarda i Green Gold San Polo, invece, bisogna risalire alla stagione per trovare l’esordio della compagine gialloverde nel panorama calcistico amatoriale. La squadra è cresciuta a step, con un importante passaggio riconoscibile nella stagione 2011-12, in cui si è lavorato sulla costruzione di un gruppo più numeroso e strutturato. Questo gruppo ha saputo crescere insieme e ha deciso nella stagione scorsa di cambiare il nome da Amatori San Polo a Green Gold San Polo, in funzione dei un vero e proprio movimento che, nel tempo, questi ragazzi hanno saputo creare intorno a loro».

Vi siete sempre distinti per le numerose attività a carattere sportivo e sociale che organizzate: quali sono e da quanti anni prosegue quest’attività?
«La stagione 2012-13 ha segnato il passo. Ha consolidato la nuova formula del “Memorial Jimmy Vaccari”, definitivamente riservato ad Amatori e con in palio la “Sun Polo Cup”, quest’anno con la collaborazione tecnico-organizzativa del CAI. Una formula sempre più partecipata che ravviva le serate del giugno sanpolese. Il 2013 è stata anche la stagione della prima Green Gold Fest, un evento che si è consolidato negli anni successivi coinvolgendo sempre più persone. Mantenendo il tradizionale quadrangolare pomeridiano di beneficienza “Uniti per Haiti”, la Green Gold Fest propone un seguito di stand e musica dal vivo che ormai è diventato un appuntamento fisso dell’estate piacentina. Gli impegni con il territorio hanno visto anche nascere una solida collaborazione con la scuola di San Polo: dal maggio 2013, infatti, è il Centro Sportivo “Fumagalli” a ospitare la tradizionale marcia della scuola. La collaborazione si è estesa nell’ultima stagione, da quando il San Polo Calcio è tornato a occuparsi dei bambini, riproponendo le attività del settore giovanile con le squadre di pulcini e piccoli amici. Abbiamo ospitato al campo tutti i bambini della scuola per un pomeriggio di sport sotto la guida dei nostri istruttori e, con gli stessi istruttori, siamo andati a scuola a tenere alcuni incontri per la realizzazione dei giochi invernali, in collaborazione con il CONI. È sempre per i bambini della scuola che da un paio d’anni Santa Lucia ci lascia dei regali. Nel settembre 2014, infine, abbiamo debuttato al Festival del Diritto, in cui abbiamo presentato un evento dal titolo “Enjoy your community”. Si ètrattata di una bellissima esperienza che la direzione scientifica del festival ci consentirà di ripetere per la prossima edizione avendo valutato positivamente la nostra nuova proposta: il 27 settembre, infatti, presenteremo un intervento dal titolo Officina gialloverde. Uno sguardo sul futuro delle società sportive dilettantistiche»

L’anno prossimo come vi siete organizzati con l’impegno della Seconda Categoria?
«Il salto di categoria comporta necessariamente alcuni cambiamenti, che saranno tuttavia sempre declinati in funzione del nostro modello operativo: la prima squadra è un elemento importantissimo della nostra società, ma non l’unico. Sarà un ottimo riferimento per il settore giovanile, a cui daremo seguito e un’ottima opportunità per favorire la realizzazione di attività di stampo anche socio-culturale e di beneficienza. Abbiamo allestito una formazione competitiva confermando lo staff tecnico e buona parte della rosa, a cui abbiamo aggiunto un gruppo di nuovi giocatori, ben amalgamati rispetto a esperienza e gioventù. L’auspicio è riuscire a portare avanti il bel lavoro di gruppo fatto l’anno scorso e mantenere coinvolto un pubblico che nel finale della scorsa stagione ha dimostrato quanto, quando vuole, sa essere caloroso. E, anche quest’anno, non dimenticheremo di uscire ogni tanto dal cancello per dare un’occhiata a dove siamo: avere ben chiara la realtà delle cose (ad esempio che San Polo è una piccola frazione incastonata tra grandi Comuni) aiuta a proseguire con la giusta umiltà».

Come avete trovato il livello del Campionato CAI dello scorso anno e che giudizio date ai vostri risultati?
«Abbiamo affrontato la stagione scorsa con entusiasmo e un pizzico di curiosità. Il livello ci è sembrato un buon mix tra squadre di qualità e altre con la necessità di fare ancora un po’ di esperienza. Spiace vedere tanti giovani in un campionato amatoriale: ragazzi che potrebbero di certo giocare in categoria. Dal canto nostro, nonostante buoni piazzamenti in entrambi i gironi, resta il rammarico per non essere riusciti a fare qualcosa in più, che siamo convinti avremmo potuto fare. Ci sono mancate continuità e determinazione in alcuni momenti importanti della stagione e così non siamo riusciti a esprimere al meglio il nostro potenziale».

Con quali ambizioni vi presentate al campionato del prossimo anno?
«L’ambizione principale è quella di divertirci come tutti gli altri anni se non di più. Ci presenteremo con un gruppo rodato e invecchiato al punto giusto per onorare i nostri colori in campo e fuori. L’obiettivo è sempre quello di migliorarsi, per cui ci piacerebbe finire la stagione con piazzamenti migliori rispetto a quelli passati: sarà il campo a parlare».

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