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Minibasket - Parte il progetto città di Piacenza

"Al momento le bambine, a volte, giocano anche alla Scuola Giordani, in due aule divise da colonne ben rivestite per garantire la sicurezza e munite di un solo canestro alla parete. Quando hanno visto un campo di pallacanestro vero sono rimaste...

"Al momento le bambine, a volte, giocano anche alla Scuola Giordani, in due aule divise da colonne ben rivestite per garantire la sicurezza e munite di un solo canestro alla parete. Quando hanno visto un campo di pallacanestro vero sono rimaste stupefatte per le righe gialle e rosse che segnano il campo e il fatto che si possa fare la rimessa da dietro il canestro". Le parole di Marco Merli, delegato della Federazione piacentina per il settore Minibasket, possono più di cento preamboli. E spiegano bene il perché della presentazione del Progetto Femminile di Minibasket Cittá di Piacenza, ospitata nell'auditorium del Coni alla presenza di tante piccole atlete e dei loro genitori.

Occorrono spazi per un movimento, quello del minibasket (maschi e femmine), che ha raccolto negli ultimi anni più di 900 ragazzi e che conta 60 istruttori qualificati. Un patrimonio, frutto del lavoro di volontari, che rischierebbe di andare perduto se non si trovassero palestre disponibili. Moderato da Giovanni Palisto, l'incontro ha posto naturalmente il focus sul settore femminile, con una domanda iniziale tanto semplice quanto vitale: chi è disposto a sostenere il progetto? Raccolte le adesioni di alcune società come il Basket Sole, di cui era presente la presidente Laura Rovellini, e il Bakery, che di un settore femminile si munirà a breve, sono ora attese altre società di Piacenza e provincia che accolgano l'invito, nonché - e questo è il fattore decisivo - la collaborazione dell'amministrazione comunale. In tal senso le premesse sono buone. Era presente il vicesindaco Francesco Timpano, che ha garantito "la massima disponibilità da parte del Comune nel dare vita a sforzi volti a ottenere la riuscita di un progetto che sta già dando ottimi risultati", e l'assessore provinciale alla  Politica giovanile Massimiliano Dosi.

A testimoniare l'interesse suscitato dall'iniziativa, nata in sordina ma ora in continua crescita, la parole del presidente regionale Fip Stefano Tedeschi: "Si fa poco per la pallacanestro femminile, il momento è complicato, ma l'idea di far nascere questi centri è qualcosa di utile, non posso che invitare le società a collaborare, anche quelle che si dedicano essenzialmente al maschile". Antonio Galli, delegato provinciale Fip, dopo avere ringraziano pubblicamente Monica Nani, rappresentante di Azimut, sponsor dell'iniziativa, ha colto l'occasione per spiegare "che è in programma la costituzione di una società collegata al centro, che permetterà alle bambine di far sfociare la loro passione in un'attività agonistica, obiettivo che vede coinvolto anche il Comune".
Detto che testimonial dell'iniziativa sarà Francesca Modica, oro alle Universiadi e tra le migliore cestiste dello Stivale, la garanzia per i genitori è quella che le loro figlie sono poste in buone mani. "Abbiamo istruttori qualificati - dice Merli - tanta qualità in palestra, e la pallacanestro è uno sport che fa bene al fisico e al cervello. Le bambine che partecipano a questo progetto vengono a giocare, non si fanno selezioni, la base è allargata". In sintesi, il settore della pallacanestro femminile esiste, è di qualità e a portata di mano, un'opportunità per crescere divertendosi.
Filippo Lezoli

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