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Perin: «Con Torino una prova indegna, in casa di Udine dobbiamo dare un segnale a noi stessi e a tutto l'ambiente». VIDEO

Il capitano della Bakery guarda alla prossima sfida in casa della capolista. «Affrontiamo la formazione più forte di tutta la categoria, ma dobbiamo concentrarci solamente sulla nostra crescita»

E’ una Bakery arrabbiata quella che prepara la trasferta sul campo probabilmente più difficile di tutta la stagione. Perché la brutta prova di domenica scorsa contro Torino ha lasciato il segno e i biancorossi hanno voglia di riscattarsi immediatamente. Certo, farlo in casa di Udine capolista (si gioca sabato alle 19.30) non sarà semplice, ma la formazione di Campanella ha già dimostrato di non partire battuta su campi ritenuti impossibili.

Lo sa bene Marco Perin, capitano della Bakery e domenica scorsa uno dei pochissimi a salvarsi, autore di 24 punti e miglior marcatore dell’incontro.

Arrivavate da un ottimo periodo prima di Natale, poi qualcosa è cambiato. Prima la sosta, poi i problemi legati al Covid che vi hanno decimato, quindi contro Torino avete giocato una prestazione non all’altezza del vostro livello.

«E' una situazione che fa riflettere: prima di Natale siamo riusciti a conquistare due vittorie contro Cantù e Casale molto importanti, meritate e da squadra vera. Non cerchiamo alibi, perché un gruppo cresciuto come il nostro non deve trovare scuse legate a problemi esterni, andiamo oltre e riprendiamo in mano la situazione perché quelli di domenica scorsa non siamo noi. Ci spiace davvero e probabilmente questa sconfitta toglie un po’ di morale e di entusiasmo che avevamo messo in carniere prima della pausa e che dobbiamo assolutamente ritrovare. Siamo gli stessi giocatori di un mese fa, quella con Torino è stata una prova indegna, ma credo e spero che avremo delle risposte positive da noi stessi a partire da domenica. Dovremo dare un segnale a tutto l’ambiente».

Campanella lunedì mattina vi ha fatto allenare alle 6.30, è servito anche quello come segnale per dare la scossa?

«Ogni allenatore ha il proprio modo di gestire determinate situazioni. Era un modo per dare una strigliata a tutti noi, se sia stato giusto o meno non tocca a me giudicarlo, lo abbiamo fatto perché è il nostro lavoro, ci siamo presentati per allenarci normalmente. Si è trattato di una piccola parentesi, un dettaglio in un vortice negativo vissuto domenica. Adesso voltiamo pagina perché non vogliamo più pensare alla partita con Torino ma solo evitare di commettere nuovamente gli stessi sbagli. Più che errori tecnici di è trattato di problemi a livello mentale, ognuno di noi deve lavorare su sé stesso per capovolgere la situazione che si è creata».

Sabato andate sul campo probabilmente più difficile del girone, ma avete dimostrato che in casa di squadre blasonate sapete giocare bene e anche vincere.

«Ci presentiamo a Udine liberi di testa come è successo a Cantù e questo ci aiuterà a vivere la gara in maniera più tranquilla. Ma bisognerà essere attenti all’approccio, che nelle ultime partite ha rappresentato un problema. Io credo che i friulani siano la formazione più forte di tutta la Serie A2, quella più solida e fisicamente impressionante. Hanno una rosa completa e di grande esperienza, ci presenteremo con la mente libera e senza guardare la classifica, perché in questa fase è meglio concentrarci su altri aspetti. Pensiamo a una gara alla volta puntando a migliorarci sempre di più».

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