Del Re: «Che brava la mia Bakery. Ma adesso arriva il momento difficile». VIDEO
Il tecnico dei biancorossi analizza le gare che attendono i piacentini fino alla sosta. Si parte domenica con Ancona: «Una formazione costruita per chiudere nelle prime quattro-cinque posizioni»
La Bakery torna a casa. Dopo la trasferta vincente a domicilio dei Tigers, i biancorossi domenica alle 18 sono attesi da un nuovo scontro di alta classifica contro Ancona, una delle formazioni candidate a recitare un ruolo importante in campionato e attualmente a sole due lunghezze di distanza dai biancorossi quarti in graduatoria.
Ritenere la Bakery una sorpresa del campionato ormai è una definizione passata. State diventando una certezza anche se adesso siete attesi da una serie di impegni complicati.
«Ad agosto – sono le parole di coach Marco Del Re - nessuno si poteva immaginare che fossimo quarti in un girone difficilissimo. I ragazzi sono cresciuti tanto, adesso però arriva una fase molto dura. Oltre a esserci fatti conoscere dalle altre squadre siamo attesi da sfide molto impegnative con Ancona, Firenze, Faenza e Ozzano. Sarà complicato affrontarle in un periodo così breve».
Concentrandosi su un impegno alla volta che partita vi aspettate domenica?
«Un incontro difficile, perché Ancona in estate ha costruito una squadra per entrare nelle prime quattro-cinque. Ha avuto un momento di flessione qualche settimana fa ma mi sembra che si siano ripresi alla grande. Arriveranno con una grande voglia di conquistare due punti e noi dovremo farci trovare pronti».
Il fatto che, come un paio di settimane fa, riusciate a vincere anche partite in cui non vi esprimete benissimo lo leggi come un fattore di crescita della tua squadra?
«E’ un segnale molto positivo. Vero che nell’ultimo periodo non siamo brillanti né dal punto di vista offensivo né da quello difensivo, ma siamo una squadra che fino a ora ha dimostrato di voler lottare sempre, portando a casa gare sporche, decise solo negli ultimi possessi. E’ un grande segnale di compattezza e di mentalità, non facile da costruire con un gruppo così nuovo».
Che poi era uno dei tuoi obiettivi principali quando è nata questa squadra.
«Assolutamente. Era una rosa costruita cercando non solo qualità tecniche e fisiche ma anche doti morali e mi sembra che questi ragazzi le stiano tirando fuori tutte. Hanno legato fra loro, c’è grande armonia nello spogliatoio e si allenano sempre con grande impegno. Per adesso i risultati ci danno ragione, ma è chiaro che una rondine non fa primavera. Le prime nove giornate sono andate bene, anche se c’è un po’ di rammarico per la sconfitta di un punto a Jesi, che ci avrebbe portato a un risultato incredibile in questo momento della stagione. Ma la strada è ancora lunga».
Confermi quanto avevi detto all’inizio del campionato, cioè che il vostro girone è il più difficile?
«Assolutamente. E’ il raggruppamento con le squadre più attrezzate e un livello medio altissimo. Prendo come esempio Matelica, ultima a quota zero ma che ha rischiato di vincere parecchie partite. Probabilmente in un altro girone avrebbe sei o otto punti e questo la dice lunga su chi dobbiamo affrontare ogni domenica».