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La preoccupazione di Curioni per il PalaBanca: «Problema da risolvere presto, si mette a rischio l'iscrizione dell'Assigeco»

La società di basket entro il 10 luglio deve indicare la sede di gioco. Il presidente propone una soluzione: «Proroghiamo l'attuale convenzione e poi sediamoci a un tavolo per parlarne con calma»

«Sono molto preoccupato». Non lascia dubbi Franco Curioni, presidente dell’Assigeco basket, quando inizia a parlare della situazione del PalaBanca. Lo scorso anno la società di Casalpusterlengo si era trasferita nella nostra città fondendosi con il Piacenza Basket anche perché proprio nell’impianto di Le Mose aveva trovato una casa per la prima squadra che milita in LegaDue. Una stagione da tutti definita “anno zero”, fondamentale per rinsaldare i rapporti fra l’anima piacentina e quella casalese e soprattutto per risolvere problemi logistici legati a un settore giovanile corposo e florido di risultati. Superata la fase di assestamento l’obiettivo era partire in quarta già dal prossimo agosto, considerato che la programmazione della nuova annata non avrebbe riscontrato le difficoltà tipiche di un progetto che muove i primi passi. Adesso invece arriva la tegola PalaBanca, che in casa Assigeco sperano si risolva in tempi brevissimi: entro il 10 luglio infatti è necessario presentare la domanda di iscrizione al campionato che prevede anche l’indicazione della sede di gioco. «Ho chiamato direttamente il presidente di Lega - chiarisce Curioni - facendo presente la situazione e chiedendo se fosse possibile segnalare in un secondo momento il campo in cui disputeremmo le gare interne. Mi è stato risposto che il nostro è un caso anomalo e non sono riusciti a darmi garanzie».

Insomma, la questione è molto delicata soprattutto perché è necessario sciogliere tutti i nodi in tempi brevissimi. «Vogliamo evitare di mettere a rischio l’iscrizione al campionato per il problema dell’impianto».

C’è fibrillazione in casa Assigeco, anche se il massimo dirigente si lascia andare a un pizzico di ottimismo: «Sono dell’idea che in una settimana si possa trovare una soluzione equa e corretta che soddisfi le parti in causa, ma ci vuole la buona volontà da parte di tutti. Al momento noi e Lpr siamo sulla stessa barca e purtroppo il mare è in tempesta. Speriamo di approdare in acque più tranquille».

Nei giorni scorsi i vertici della società, insieme a quelli della squadra di pallavolo, sono stati a colloquio con i dirigenti comunali. Parecchie le proposte sul tavolo, ma bisogna fare presto e soprattutto avere la garanzia che la struttura di Le Mose possa essere utilizzata dalle due società nella prossima stagione.

«Al momento il PalaBanca non è “un” problema, ma rappresenta “il” problema. Stiamo definendo la campagna acquisti, abbiamo fermato anche alcuni giocatori importanti, ma non sapendo quale impianto potremo utilizzare viviamo comunque in un momento di grande incertezza. In questo periodo dovremmo concentrarci solamente sugli acquisti e sulle cessioni invece il nostro pensiero principale è il palasport».

Lo scorso anno prima di scegliere Piacenza nella sede dell’Assigeco erano arrivate proposte di altre città che avrebbero voluto ospitare il basket di alto livello. Qualche telefonata (definiamola “conoscitiva”) è arrivata anche in queste ore sul cellulare del presidente Curioni; le sirene tornano a farsi sentire, ma per il momento è tutto in stand by. «La decisione di trasferirci a Piacenza era irreversibile, l’abbiamo presa in modo convinto e siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti. Certo, inizialmente qualche problema logistico c’è stato, ma lo avevamo messo in preventivo. La volontà è di restare al PalaBanca proseguendo il progetto iniziato dodici mesi fa e che sta dando buonissimi frutti».

L’intenzione è chiara, addirittura limpida, ma il problema va comunque risolto. «Per farlo - continua Curioni, ci vuole buonsenso da ambo le parti. Le nostre società faranno il possibile ma non ci si può chiedere di sostenere direttamente costi esorbitanti».

Il presidente dell’Assigeco propone poi una soluzione che potrebbe risolvere il problema a breve: «Secondo me la strada più percorribile sarebbe quella di una proroga di qualche mese. Ci darebbe la possibilità di iscriverci al campionato e poi sederci al tavolo per parlarne con calma».

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