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E' il giorno del derby Assigeco-Bakery. Pascolo: «Il nostro ritmo per affrontare una squadra molto unita»

Domenica alle 18 supersfida fra le due squadre piacentine di Serie A2. L'ex azzurro: «L’adrenalina e la tensione ci sono, oltretutto è una gara che mette in palio punti importanti per entrambe le formazioni»

L’attesa è finita, dopo l’antipasto della Supercoppa datata settembre scorso e andato alla Bakery, torna anche in campionato il derby fra l'Assigeco e la formazione di Campanella. Appuntamento domenica 16 gennaio alle 18 al PalaBanca per una sfida importante sia per il predominio cittadino sia per la classifica: padroni di casa a quota 14 e a due sole lunghezze dal quarto posto e ospiti a 10, con la zona calda ormai abbandonata e ora pronti a uno sguardo verso l’alto. Peccato solo che la vigilia sia stata nuovamente turbata dai problemi collegati al Covid, con tre positivi alla corte di Campanella che dunque si trova ad affrontare una situazione di emergenza.

Chi di sfide simili ne ha vissute a bizzeffe è Davide Pascolo, punto di forza dell’Assigeco.

Iniziamo da un giudizio complessivo sulla categoria, che Serie A2 hai ritrovato?

«Difficile fare paragoni con il passato, perché è trascorso tanto tempo e pure io sono cambiato. Il livello è alto, anche se sono aumentate le squadre e mi sembra davvero un bel torneo con tanti giovani interessanti pronti a compiere il grande salto verso la massima serie. Alcuni dei ragazzi che ci hanno provato quest’anno hanno dimostrato di poterci stare, sono sicuro che la A2 sia un ottimo trampolino per il vertice».

E’ un momento molto particolare a causa del Covid. Hai mai vissuto situazioni se non identiche almeno simili in qualche fase della tua carriera?

«No, però posso dire che per la seconda volta mi sono preso il virus e mentre l’anno scorso ci eravamo fermati in due questa volta si è contagiata buona parte della squadra. Non è facile fermarci tutti e poi riprendere, anche perché all’inizio personalmente ho fatto davvero fatica, non è come una semplice influenza anche se io ho avuto sintomi lievi».

Come si reagisce? E’ più un problema fisico o mentale considerato che bisogna stare fermi parecchi giorni?

«Direi che entrano in gioco entrambi i fattori. Ci sono molte difficoltà da superare e non succede tutto automaticamente».

Ormai si parla solamente di Covid, purtroppo il basket è passato in secondo piano. Sentite l’aria del derby?

«Ovviamente è complicato non pensare a cosa sta succedendo fuori dalla palestra e so che anche la Bakery ha accusato dei problemi. Mi spiace, perché l’ideale sarebbe stato trovarci uno di fronte all’altro al massimo delle nostre possibilità. Comunque l’adrenalina e la tensione ci sono, oltretutto è una gara che mette in palio punti importanti per entrambe le formazioni».

Se dovessi anticipare un’analisi tecnica, dove siete più forti dei biancorossi e cosa invece dovete temere?

«Difficile da dire. Noi dobbiamo portare sul parquet il nostro ritmo, che è la qualità migliore della squadra. La Bakery invece è un gruppo molto unito che non molla mai, ha individualità importanti e resta sempre attaccata alla partita».

Un pronostico lo fai?

«Assolutamente no, sono scaramantico. Ma potete immaginare quale sia il risultato finale che mi auguro».

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